Orgoglio Pd ma anche un'apertura a sinistra che arriva il giorno dopo la ricucitura con il premier Paolo Gentiloni che lo ha invitato a essere leader di una coalizione larga chiedendo al contempo la garanzia di una fine della legislatura ordinata. Matteo Renzi chiude così la due giorni di conferenza programmatica Dem a Portici. "Non si possono mettere veti sulle realtà che vengono dal centro. E non possiamo permetterci veti alla nostra sinistra: se qualcuno pensa che fuori dal Pd sia più facile difendere gli ideali della sinistra, rispondiamo che senza Pd, fuori dal Pd, non c'è la rivoluzione socialista ma Di Maio. Se però - scandisce - c'è disponibilità a centro e sinistra di creare strutture e aprire ragionamento sui contenuti ci siamo. Ma non rinunciamo alle nostre idee". "La legge elettorale che il Parlamento ha approvato impone le coalizioni. Io condivido il discorso di Gentiloni: il Pd deve essere il perno del prossimo governo". "Io i veti non li metto e chiedo al Pd di non metterli nei confronti di nessuno, di superare gli insulti che abbiamo ricevuto perché non si vive di risentimenti o di rancore. Siamo in totale e trasparente disponibilità. Ma per le prossime elezioni sono più importanti i voti dei veti"
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