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Sicilia al voto:
vincerà l’astensionismo?

Sicilia al voto: vincerà l’astensionismo?

È l’ultima tornata elettorale prima delle Politiche, l’ultimo test a disposizione di partiti e coalizioni per misurarsi su una legge non troppo lontana dal Rosatellum.

In Sicilia la politica italiana si gioca molto e, da domani, i risultati del voto delle Regionali saranno strumento privilegiato per chi, nel Pd, nel centrodestra e anche nel M5S, aspiri a cambiare gli equilibri interni.

Gli ultimi appelli via web di Beppe Grillo e Giancarlo Cancelleri e la polemica sullo scrutinio organizzato a dieci ore dalla chiusura delle urne infiammano la giornata del silenzio elettorale. «Sappiate che questo è un referendum tra un mondo che si sta estinguendo e noi che guardiamo l’orizzonte», è l’appello anti-astensione che, dal blog, lancia Grillo rivolgendosi soprattutto ai giovani: «Con lo statuto speciale possiamo veramente cercare insieme a voi di cambiarla questa Sicilia. Se ci riusciremo non lo so, voglio essere onesto. Noi potremmo diventare un punto di riferimento», sottolinea ancora Grillo ripetendo i concetti chiave delle sue tre incursioni in Sicilia. E poco dopo è Giancarlo Cancelleri a rivolgersi alle star tv siciliane - da Ficarra e Picone a Fiorello - chiedendo loro un aiuto per portare gli elettori alle urne.

«Grillo e Cancelleri violano il silenzio elettorale, auspico l’intervento delle autorità competenti», è la reazione dello staff del candidato di centrodestra Nello Musumeci mentre il deputato siciliano della Lega, Alessandro Pagano, incalza: «Eccoli qui i campioni della legalità, violano il silenzio».

Un dato, tuttavia, appare alle spalle della polemica: l’astensionismo sarà un fattore chiave del voto. Come talvolta accade, infatti, un numero basso o alto di elettori alle urne può produrre risultati molto differenti.

«La nostra volontà è quella di presentare all’Italia un’alternativa, così come fatto in Sicilia in queste ore, con la candidatura di Claudio Fava. Ci sono milioni di italiani che chiedono un’alternativa a Pd, Grillo e destre, che chiedono che si rimetta al centro il lavoro, la sanità e la scuola pubblica. Bisogna costruire un nuovo largo campo di forze politiche che costituisca l’alternativa». Lo ha detto Roberto Speranza, intervenuto a Modena per incontrare i sostenitori di Mdp-Articolo Uno. «Il nostro obiettivo - ha detto Speranza - è ripartire dai valori di fondo e riportare la gente al voto e alla politica, come facciamo oggi a Modena».

Una preghiera alla Madonna Odigitria prima di andare a votare nel suo seggio, a Palermo. Roberto La Rosa, candidato degli indipendentisti per 'Siciliani liberì, oggi andrà in chiesa per rendere omaggio alla patrona della Sicilia, poi voterà, a mezzogiorno, nella scuola Rapisardi. «Reciterò una preghiera prima di votare», dice La Rosa. La Madonna Odigitria viene ricordata dalla liturgia il martedì che segue la domenica di Pentecoste. Il suo culto, molto diffuso nell’isola, risale all’età bizantina.

Oggi alla chiusura dei seggi (alle 22) gli exit poll daranno le prime risposte. Per lo spoglio, però, si dovrà attendere le 8 di lunedì e lo scrutinio posticipato non è piaciuto a tutti. «È sbagliato lasciare le urne chiuse per l’intera notte di domenica, non se ne capisce la ragione. Se qualcuno volesse fare il furbo avrebbe maggiori opportunità», attacca Erasmo Palazzotto di Sinistra Italiana laddove ieri, Cancelleri si diceva fiducioso nelle forze dell’ordine, ma sottolineava: «Non capisco il motivo di questa decisione». Una decisione che, al termine della campagna degli «impresentabili» e di tweet violenti, rischia di gettare altra miccia in un pagliaio in fiamme.

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