In attesa di conoscere i primi risultati ufficiali, a vincere a Ostia è l'astensionismo. Alle elezioni per il nuovo presidente del municipio del dopo commissariamento per mafia, è stata registrata una delle affluenze più basse che si ricordi sul litorale: il 36,15%. Vale a dire che ieri due elettori su tre hanno preferito restare a casa che andare al seggio per esprimere la propria preferenza, complice anche il nubifragio che si è abbattuto sull'intero municipio. "L'astensionismo - tuona la candidata M5s, Giuliana Di Pillo - è la prima grave conseguenza di un municipio sciolto per mafia e commissariato da due anni e in cui l'ultimo presidente, del Pd, è stato addirittura arrestato". "Purtroppo ormai l'astensionismo è fisiologico - dice invece il consigliere comunale Fdi, Andrea De Priamo -. Noi siamo comunque fiduciosi". Ora saranno gli scrutini a stabilire chi, tra i nove candidati, andrà al ballottaggio. Ma i primi dati sui seggi scrutinati diffusi dai comitati indicano un testa a testa tra la candidata M5s e il centrodestra. Il Movimento cinque stelle punta su Giuliana Di Pillo, consapevole che scendere sotto il 30% delle preferenze sarebbe un brutto risultato, soprattutto se messo in relazione con il plebiscito ricevuto dalla sindaca Raggi alle passate comunali dove, al decimo municipio, ha ottenuto il 46% e addirittura il 74% al ballottaggio. La prima cittadina, ad Auschwitz per accompagnare gli studenti romani nel 'Viaggio della Memoria', segue a distanza l'evolversi del voto sul litorale che, per forza di cose, rappresenta anche un primo "giudizio" sul suo operato al Campidoglio. La più titolata contendente della Di Pillo nella corsa al municipio è la candidata del centrodestra Monica Picca, responsabile di Fratelli d'Italia sul litorale. La sensazione, al momento e senza alcun riscontro ufficiale, è che alla fine sarà testa a testa Di Pillo-Picca, come confermano anche i dati delle prime sezioni scrutinate. Si annuncia una debacle per il Pd che, per voce dello stesso Roberto Giachetti, "resterà fuori dal ballottaggio. Ostia per noi è una missione impossibile". Ma potrebbe andare anche peggio e piazzarsi come quarta forza sul litorale. In forte ascesa il consenso di Casapound. Il movimento di estrema destra, che alle scorse comunali non è andato oltre l'1,85%, rischia di superare agevolmente il 6% puntando ad almeno un posto in consiglio municipale. Dai primi dati il vice parroco Franco De Donno potrebbe aver un ottimo piazzamento ed è forte l'attesa anche per l'"autonomo" Andrea Bozzi, entrambi leader di due forze molto radicate sul territorio che potrebbero riscuotere importanti consensi. Da registrare, in una giornata convulsa tra forti piogge e grandinate, i diversi disagi in alcuni seggi elettorali. In uno, ad Ostia, sono stati costretti a ricorrere alle candele per poter consentire il voto. In un altro, invece, hanno dovuto ricorrere ad improvvisate passerelle per poter evitare l'allagamento. L'unica certezza, al momento, è che il vero vincitore è il non voto, come ampiamente pronosticato prima dell'apertura dei seggi. Il municipio in cerca di "riscatto" sembra essere quantomai disaffezionato e scoraggiato da anni di mala gestione e mala politica, culminata con l'arresto del minisindaco, Andrea Tassone, coinvolto nell'inchiesta sul quel Mondo di Mezzo che proprio sul litorale aveva trovato terreno quantomai fertile.
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