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G7 Pari opportunità: strutture antiviolenza,+200 in tre anni

G7 Pari opportunità: strutture antiviolenza,+200 in tre anni

In corso a Taormina il G7 delle Pari Opportunità. In una giornata soleggiata e con la splendida vista dell'Etna sullo sfondo, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità, Maria Elena Boschi, ha accolto a mezzogiorno in piazza IX Aprile Maryam Monsef, ministra per la condizione femminile (Canada); Marlene Schiappa, Segretaria di stato con delega alla parità tra donne e uomini (Francia); Kathryn C. Kaufman, consigliera del Presidente (Usa); Joanna Roper, inviata speciale per le parità di genere (Gran Bretagna); Katarina Barley, ministra federale per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani (Germania); Yuhei Yamashita, vice ministro parlamentare dell’Ufficio di Gabinetto (Giappone). I ministri e la Sottosegretaria Boschi si sono quindi spostati con la tradizionale passeggiata in CorsO Umberto per l'apertura dei lavori della Ministeriale con la prima riunione tenuta a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, che ha avviato la discussione del vertice incentrato sui diritti delle donne. Il primo G7 Pari Opportunità della storia si sta soffermando sulle tematiche legate alla necessità di rafforzare le misure contro la violenza sulle donne ed il “woman empowerment”, in particolare sul versante economico. In serata è previsto il trasferimento dei ministri a Catania, al Teatro Massimo Bellini, per assistere all’esibizione di Roberto Bolle per il G7. Domani mattina, la sessione di lavoro dei ministri sarà preceduta da una visita al centro gestito dall’associazione onlus Penelope a Giardini, quindi la conferenza finale ad ora di pranzo. ( Emanuele Cammaroto)

"Questo G7, il primo della storia sulle pari opportunità, è dedicato ai diritti delle donne". E' con questa premessa che la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, con delega alle pari opportunità, ha dato il via alla riunione ministeriale che comincia oggi i lavori a Taormina. "Sono due giorni importanti - ha aggiunto Boschi che ha accolto in tarda mattinata le delegazioni governative - che raccolgono il mandato dei Grandi sette" che si erano riuniti nel maggio scorso sempre a Taormina. "Credo sia un segnale importante - ha aggiunto - aver iniziato il semestre di presidenza italiano a Firenze con il G7 della cultura e chiuderlo qui a Taormina con il G7 delle pari opportunità. Cultura e pari opportunità sono la quinta essenza del messaggio del semestre italiano che il nostro paese lascia ai paesi del G7".

Aumentano le strutture che nel nostro paese si occupano di donne vittime di violenza. In quattro anni, dal 2013 al 2017, le case rifugio sono passate da 163 a 258 mentre i centri antiviolenza da 188 a 296. Un aumento, di fatto, di circa 200 strutture. Il dato è stato diffuso a margine del G7 Pari opportunità che è cominciato oggi a Taormina. Un andamento numerico, effetto anche del piano antiviolenza adottato nel 2015 finanziato con 40 milioni di euro. Il nuovo piano antiviolenza, che dovrebbe essere approvato a breve, prevede uno stanziamento di 30 milioni (rispetto ai 10 milioni previsti dalla legge) per il 2018, già fissati nella legge di bilancio. I 40 milioni del 'vecchio' piano sono stati così suddivisi: 13 milioni alle Regioni; 5 milioni per progetti nelle scuole; 12 milioni per il potenziamento attraverso bandi dei centri antiviolenza; 10 milioni per sei progetti destinati all' inserimento lavorativo delle donne violentate; 2 milioni utilizzati dal Dipartimento Pari opportunità per elaborare, insieme all'Istat, una banca dati nazionale sul fenomeno della violenza; un milione per realizzare, insieme al Cnr, una mappatura dei servizi pubblici e privati destinati alle donne. Ed ancora. 615 mila euro per il finanziamento del numero antiviolenza 1522 e 200 mila euro per azioni formative in collaborazione con l'Arma dei carabinieri. Sempre in tema di lotta alla violenza sulle donne, entro il 2017, saranno adottate linee guida nazionali per le aziende sanitarie ed ospedaliere per garantire interventi adeguati, di tipo fisici e psicologici, di donne violentate. Il nuovo piano antiviolenza, 2017-20, in fase di approvazione, si articola su tre linee di intervento (prevenzione attraverso piani educativi e di comunicazione, protezione e sostegno delle vittime, perseguimento e punizione degli autori di violenza) e sarà articolato a livello territoriale, attraverso le 'reti territoriali antiviolenza' che garantiranno il raccordo fra i servizi che si occupano del settore.

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