Ancora fischi per il Milan, che a San Siro non vince da due mesi e manca l'appuntamento con la svolta facendosi fermare dal Torino. Dopo l'1-1 all'Inter, i granata costringono i rossoneri allo 0-0 nella prima di 8 gare da non fallire contro squadre di metà classifica. Si fa scomoda la posizione di Montella, e aumentano i dubbi sulle scelte di mercato nel reparto attaccanti. Si è visto poco André Silva, ha sbagliato tutto il possibile Kalinic, stoppato da Sirigu e fischiato al momento della sostituzione con Cutrone. Non ha soluzione nemmeno la crisi di Belotti, in difficoltà fisica e non solo, che ha avuto una unica chance nel finale e ha regalato sorrisi solo al figlio del milanista Bonucci, tifoso granata, assieme alla maglia della partita. A pochi giorni dalla goleada con l'Austria Vienna, il campionato si conferma ben più ostico dell'Europa League per il Milan.
Per la terza volta nella sua storia non riesce a segnare in casa per quattro partite di fila (nel 1984 e nel 2007 i precedenti), l'ultimo successo a San Siro risale al 20 settembre, 2-0 con la Spal), e in 14 giornate di campionato per la quinta volta resta a secco di gol. "La prestazione è stata molto positiva, mi spiace solo per il risultato. Manca tranquillità. I tifosi fanno bene a fischiare perché vogliono che la squadra vinca, ma sanno anche loro che i ragazzi in campo hanno messo tutto e meritavano di vincere", è l'analisi di Montella, più o meno in linea con quella del collega Mihajlovic: il pareggio "è giusto" e un successo del Torino "non lo sarebbe stato", secondo il serbo, convinto che "il tempo abbia dimostrato che avevo fatto il massimo" al Milan prima dell'esonero deciso da Berlusconi nel 2016. Sorpreso dal forfait all'ultimo momento di Borini (guaio alla caviglia), Montella ha deciso di inserire André Silva al fianco di Kalinic.
L'investimento da 63 milioni di euro complessivi, sta fruttando solo tre gol in campionato, tutti del croato che non trova il feeling con il portoghese e lo ha perso anche con il pubblico, visto che i quasi 54mila spettatori di San Siro non gli hanno perdonato gli errori davanti alla porta: il palo esterno colpito dopo 5', e poi al 22' della ripresa il doppio colpo (di testa e di destro) neutralizzati da Sirigu. Non se la passa meglio, Niang, lanciato da Mihajlovic titolare dopo tre partite, ma inutile per l'attacco del Torino e per nulla rimpianto dai tifosi milanisti. I granata difendono con ordine, ma giocano il loro primo tempo peggiore dal punto di vista offensivo (2 tiri, nessuno in porta) e nella ripresa si svegliano solo alla fine, con Belotti, che ha un sussulto al 41', costringendo alla prodezza Donnarumma, bravo con l'aiuto di Montolivo a respingere anche il tap-in di Iago Falque. Il Milan mantiene il punto di vantaggio sul Torino, ma resta settimo, alla pari di Bologna e Chievo, a -6 dalla Sampdoria. Montella non trova la svolta. Se mai il Milan domenica dovesse concedere al Benevento i suoi primi punti in Serie A, allora potrebbe arrivare il momento di scelte drastiche per la società, che già deve fare i conti con i dubbi sulla proprietà cinese e sotto esame della Uefa, ora per il voluntary agreement ed eventualmente nei prossimi mesi per il più punitivo settlement agreement. "I tifosi possono stare tranquilli, il Milan non sarà mai escluso dalle coppe", chiarisce il ds Mirabelli. Intanto la prossima Champions è già una chimera e il Milan dovrà faticare per un posto in Europa League.
Caricamento commenti
Commenta la notizia