Lunedì 23 Dicembre 2024

Camusso: "Ricostruire unità con Cisl e Uil"

Camusso: "Ricostruire unità con Cisl e Uil"

E' il giorno della mobilitazione nazionale della Cgil, accompagnata dallo slogan 'Pensioni, i conti non tornano!'. Cinque le manifestazioni organizzate dalla confederazione dopo l'esito del confronto con il Governo sulla previdenza, considerato "insufficiente": a Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari. In piazza nella capitale c'è la segretaria generale Susanna Camusso. Qui il corteo parte da piazza della Repubblica, diretto a piazza del Popolo, dove è allestito il palco per l'intervento conclusivo di Camusso, che chiuderà le iniziativa in collegamento video con le altre città. A Torino, secondo il programma della Cgil, il corteo sfila da Porta Susa a piazza San Carlo; a Bari da piazza Massari a piazza Prefettura; a Palermo da piazza Croci a piazza G. Verdi; a Cagliari da viale Regina Elena a piazza Garibaldi. Tra le rivendicazioni al centro della mobilitazione, "bloccare l'innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, riconoscere il lavoro di cura". Oltre alle motivazioni sulla previdenza, il sindacato di corso d'Italia chiede anche di "cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l'occupazione, estendere gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti il diritto alla salute, rinnovare i contratti pubblici".

"Bisognerà ricostruire i fili" dell'unità sindacale, rotta con Cisl e Uil sulla vertenza pensioni: così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto parlando dal corteo della mobilitazione nazionale organizzata dal suo sindacato.

Il premier Gentiloni e il ministro Padoan hanno parlato del pacchetto pensioni come di un pacchetto importante, che tiene conto anche delle esigenze di bilancio ma "le esigenze di bilancio non sono un termine astratto se si continuano a fare condoni e non si contrasta l'evasione. Così è certo che le risorse non bastano mai". Camusso ha sottolineato che "queste sono scelte politiche, non è una condizione inevitabile".

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