Il prof che chatta, scherza o semplicemente comunica su Facebook e Whatsapp con i suoi alunni, al di là delle informazioni strettamente legate alla didattica, rischia, in futuro, di essere sanzionato. L’argomento è infatti sul tavolo della trattativa tra sindacati e Aran per il rinnovo del contratto di settore.
A stigmatizzare la richiesta dell’agenzia negoziale per le pubbliche amministrazioni sono sia l'Usb che l’Anief. Un giro di vite che riguarderebbe ogni tipo di comunicazione "conviviale", cioè al di fuori del ruolo didattico, che si estenderebbe anche a quelle tra insegnanti e genitori. «Ci sono norme che appartengono al buon senso», commenta invece la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi, ricordando che questa richiesta fa parte di quel nuovo nuovo codice comportamentale per le pubbliche
amministrazioni, il cosiddetto "pacchetto Madia".
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