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Porno pericoloso sui telefonini, è esca per "cyber-virus"

Porno pericoloso sui telefonini, è esca per "cyber-virus"

Il sesso vende, soprattutto online. Lo sanno bene non solo gli esperti di marketing ma anche i criminali informatici che usano i contenuti erotici come esca per infettare i dispositivi degli utenti e lanciare attacchi informatici per rubare denaro o dati personali. Secondo un'indagine di Kaspersky Lab dovrebbero stare attenti soprattutto gli utenti di smartphone Android: un quarto dei software dannosi per questa piattaforma si nasconde proprio in contenuti 'hot'. Dal report emerge che lo scorso anno circa 1,2 milioni di utenti di questo sistema operativo di Google si sono imbattuti almeno una volta in virus travestiti da contenuti porno. Si tratta di quasi un quarto dei 4,9 milioni di persone incappate in varie forme di virus malevoli sui dispositivi equipaggiati con Android. I ricercatori hanno individuato 23 famiglie di malware incentrate sul porno come esca. Il colosso di Mountain View vieta app con contenuti per adulti sul suo Play Store, ma molte di quelle legate a virus possono arrivare da negozi online di terzi.

Non è un caso che Google abbia rafforzato la lotta ad app maligne nel suo negozio digitale, anche usando l'intelligenza artificiale: l'anno scorso ha rimosso 700 mila applicazioni proprio perché violavano le regole interne. L'esca a luci rosse è un grande classico dei virus informatici ma sui dispositivi mobili questa tecnica comincia a essere molto più pervasiva che sui pc. Sui computer fissi i ricercatori hanno rilevato malware legato al porno "solo" 300 mila volte, con tentativi di attacco a più di 50 mila pc in tutto il mondo. L'analisi di Kaspersky si è concentrata su Android che è il sistema operativo più diffuso al mondo, evidenziando trend interessanti. È emerso che la maggior parte di questo tipo di virus (quasi il 46%) è un cosiddetto "Clicker", cioè un software subdolo che apre pagine online, clicca su inserzioni o si iscrive a servizi a pagamento all'insaputa della vittima: così drena soldi, dati e batteria dal telefonino.

Tra i casi riportati quello di un'app che ha prosciugato oltre 100 megabyte di dati su inserzioni in una sola notte. Particolarmente aggressivi sono poi i virus 'ransomware', che tengono in ostaggio un dispositivo chiedendo alle vittime soldi per sbloccarlo. Si trovano per lo più in app fasulle di noti siti a sfondo erotico. Questi virus usano spesso tattiche intimidatorie: gli hacker si spacciano per forze dell'ordine che multano l'utente per aver visto materiale illegale legato alla pedopornografia. Una forma di frode diffusa soprattutto negli Usa.

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