E' scattato il conto alla rovescia per i cedolini straordinari indirizzati ai 247 mila statali, tanti ne conta l'Aran. Se tutto fila liscio, infatti, già alla fine del mese, gli ultimi tre giorni sono quelli papabili, potrà essere caricata sui conti correnti dei dipendenti della P.a centrale l'una tantum dal valore che oscilla tra 370 euro della fascia retributiva più bassa ai 712 della più alta (per una media intorno a 492). Da marzo invece scatteranno gli aumenti a regime di 85 euro al mese (lordi).
Dopo l'accordo sul rinnovo contrattuale firmato sotto Natale e il via libera della ministra Madia, insieme a tutto il governo, restano però due passaggi da compiere. Serve ancora l'attestato di regolarità contabile da parte della Corte dei Conti, che però dovrebbe pronunciarsi a breve (giovedì 8 febbraio). E poi c'è il rito della sottoscrizione definitiva del contratto tra l'Aran, l'agenzia che ha seguito le trattative, e i sindacati (ipotizzabile tra il 9 e il 12 del mese). Questa tabella di marcia permetterebbe l'arrivo degli arretrati con un assegno ad hoc, distinto dallo stipendio, tra il 26 e il 28 di febbraio. Le categorie di Cgil, Cisl e Uil lamentano però lentezze sui rinnovi per gli altri comparti del pubblico impiego, dalla sanità ai territori, e per questo lunedì 5 febbraio protesteranno sotto palazzo Vidoni, la sede del ministero della P.a.
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