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Baudo, lettera aperta a Sanremo a 50 anni dal debutto

Baudo, lettera aperta a Sanremo a 50 anni dal debutto

Emozionato, la rosa bianca di seta appuntata sullo smoking, Pippo Baudo sale in cattedra all'Ariston e recita la sua lettera aperta a Sanremo, raccontando la sua esperienza, lunga 13 festival, che coincide con un'ampia pagina della storia della tv italiana. L'esordio, al teatro del Casinò, proprio 50 anni fa, con Louis Armstrong, "fui costretto a cacciarlo", ricorda Baudo, per motivi di scaletta.

Poi elenca i tanti talenti scoperti, Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti, i record di ascolto ("feci il 74% con 17 milioni, ma ho l'impressione che lo batterai", dice a Claudio Baglioni), le risate con Fiorello, Benigni, il trio Marchesini-Lopez. E ancora le star mondiali ospitate sul palco, da Madonna a Sharon Stone, che baciò, a Whitney Houston, che fece il bis. Pubblico e orchestra lo abbracciano idealmente con una standing ovation e allora ecco rispuntare Superpippo: "Questo festival a questo punto lo presento io". Gli tocca introdurre Elio e le Storie tese, "li ho presentati io qui, con La terra dei cachi. C'è pure Vessicchio, ha diretto l'orchestra a Caprera con Gairbaldi". Entra Michelle Hunziker, "ha debuttato con me", incalza Baudo. Poi saluta: "Arrivederci all'anno prossimo".

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