Michelle Hunziker fa Biancaneve, 'Picchio' Favino bacia la violinista e balla Despacito, capitan Claudio Baglioni è elegante e più rilassato. Superpippo Baudo sale in cattedra e prende per mano il pubblico in un carrellata amarcord attraverso i suoi 13 festival, un pezzo di storia della tv italiana. Dopo il debutto da record di ascolti - 11,6 milioni di telespettatori e oltre il 52% per la prima serata, un dato che non si vedeva dal 2005 - Sanremo procede senza intoppi e prova a fare i conti con l'assenza di Fiorello, mattatore dell'apertura. Il successo - frutto dello "straordinario lavoro di squadra", gongola il dg Rai Mario Orfeo, soddisfatto per il colpaccio Fiorello e per il team Baglioni-Hunziker-Favino - è evidentemente un'iniezione di fiducia per Baglioni, che vuole firmare un festival "popolar-nazionale" condito di ironia.
E così si dice sollevato perché su Wikipedia risulta ancora "cantante e cantautore" e apre duettando con Michelle sulle note del 'Pozzo dei desideri', dalla colonna sonora di Biancaneve e i sette nani. In abito impero fucsia, poi in nude look, la showgirl incanta con la sua eleganza. Favino sfoggia i luccichii sullo smoking, fa l''uomo di cultura' e gioca a leggere l'inedito di Federico Garcia Lorca che in realtà è il testo di Despacito. E sulle note del tormentone di Luis Fonsi si scatena accompagnato da un gruppo di ballerini e da una sensuale Hunziker (fallisce, invece, il tentativo di tirar dentro anche Baglioni). Standing ovation per Il Volo, che torna all'Ariston (dove ha trionfato nel 2015) con Nessun dorma e con Canzone per te, omaggio a Sergio Endrigo (criticato però dalla figlia del cantautore Claudia, "Dovevano invitare anche me"), al quale la Rai intitolerà un nuovo premio, dedicato alla migliore interpretazione. Poi la scena è tutta per Pippo Baudo. Emozionato, la rosa bianca di seta appuntata sullo smoking, recita la sua lettera aperta a Sanremo, raccontando la sua esperienza, lunga 13 festival: da Louis Armstrong, che interruppe per motivi di scaletta, a Madonna e a Sharon Stone, che baciò, ai talenti scoperti da lui come Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti, alle risate con Fiorello, Benigni, il trio Solenghi-Marchesini-Lopez.
Pubblico e orchestra lo abbracciano idealmente con una standing ovation e allora ecco rispuntare Superpippo: "Questo festival lo presento io". Poi saluta a malincuore: "Ci vediamo l'anno prossimo". A Sting tocca cantare in italiano 'Muoio per te' di Zucchero. Poi, intervistato da Favino che sfoggia un inglese fluente, cita l'amico Luciano Pavarotti, prima di esibirsi con Shaggy sulle note di Don't make me wait. Convince poco Biagio Antonacci, che non regge il confronto vocale con Baglioni sulle note di Mille giorni di te e di me. Inizia anche la gara dei Giovani con l'esibizione dei primi quattro. In base alle preferenze della giuria demoscopica (che vale per il 30%), in testa c'è Alice Caioli, secondo Lorenzo Baglioni di rosso vestito con il suo inno al congiuntivo, terza Giulia Casieri, chiude Mirkoeilcane che però lascia il segno con la sua 'Stiamo tutti bene', storia di un naufragio visto con gli occhi di un piccolo migrante.
Tornano in scena anche i Big che fanno riascoltare il loro brano. Aprono Le Vibrazioni, poi Nina Zilli (elegantissima in abito di voile nero con lo strascico), Diodato e Roy Paci, Elio e Le Storie, Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico, Red Canzian, Ron, Annalisa, Decibel e Renzo Rubino, che ha preso il posto di Ermal Meta e Fabrizio Moro: la loro esibizione è stata rinviata a domani sera per l'istruttoria in corso sul loro brano, 'Non mi avete fatto niente', sospettato di aver violato il regolamento.