Sanremo
In un’edizione del Festival in cui la bandiera della Trinacria è tenuta alta da tanti artisti siciliani uno dei messinesi più amati d’Italia torna sul palco dell’Ariston. Dopo l’emozione di “A mare si gioca” di due anni fa, Nino Frassica è di nuovo a Sanremo per un divertente sketch nei panni dell’ormai mitico Maresciallo Cecchini al fianco dei padroni di casa. Abbiamo scambiato due battute con lui.
«Lo spunto del mio intervento – ci dice il mitico Nino – è stato la mancata messa in onda di “Don Matteo” per lasciare spazio a Sanremo. Con la mia presenza cerco quindi di non far mancare ugualmente un appuntamento così atteso ogni settimana dagli spettatori».
“Don Matteo” anche quest’anno sta andando benissimo, a testimonianza di un affetto immutato verso personaggi ormai di culto. Un tuo bilancio di queste prime settimane della stagione 11.
«Ci sono stati cambiamenti rispetto agli anni scorsi che il pubblico ha gradualmente accettato, affezionandosi anche alle new entry. Questo risultato soddisfa pienamente tutti noi che lavoriamo sodo perché questa serie continui ad essere così seguita e ci permette di andare avanti nelle settimane dopo il festival con la giusta serenità. Stiamo ancora girando: appena finito qui a Sanremo, tornerò a Spoleto per completare le riprese».
Cosa hai apprezzato di questo festival firmato Baglioni?
«Mi è piaciuto tutto il festival, dalle canzoni alla conduzione, compresi gli intervalli. Ho apprezzato questa edizione soprattutto per il suo stampo classico di qualità. Degli artisti in gara mi piace in particolare il repertorio di Max Gazzè e quello di Elio e le Storie Tese. Sono artisti che adoro qualunque cosa facciano. Li avrei amati anche se sul palco dell’Ariston non avessero cantato. Infatti non ascolto le canzoni: tolgo l’audio e mi guardo le esibizioni, osservando la loro mimica».
La tua presenza si è aggiunta ad un parterre siciliano fortissimo, da Caccamo e Biondi in gara, a Il Volo e Fiorello come ospiti, fino a Pippo Baudo, colonna storica del festival, e alla nostra Alice Caioli…
«È un festival tutto siciliano e questa presenza dei nostri corregionali mi fa essere orgoglioso; infatti li amo tutti: Michele Foresta (Mago Forest), Baudo, Fiorello, Biondi e anche Sting che – in pochi lo sanno – è originario di Aci Trezza, e per questo è fortemente legato alla nostra regione. Non conosco personalmente Alice Caioli, ma la sua affermazione tra i Giovani è significativa e mi è piaciuta moltissimo la sua canzone. Sono ovviamente molto campanilista e tifo per lei. Cercherò infatti di farla vincere con ogni mezzo, truccando le schede di voto in sala stampa o usando altre furbizie per portarla sul podio più alto».