"Il Rosatellum è una legge che spinge a coalizzarsi e tutti; da Prodi a Veltroni al segretario, hanno lavorato per costruire un'alleanza con Leu. Ma loro non hanno voluto, inspiegabilmente. Gli elettori rimedino, dove non sono stati capaci i dirigenti. Riducano loro il danno. Se non vogliono votare il simbolo del Pd, possono votare solo il candidato della coalizione".
L'appello al voto utile arriva dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, intervistato da Repubblica. "Trovo insopportabile il termine "voto utile". Tutti i voti sono utili, sempre. Però esiste l'aritmetica: se in un collegio Liberi e uguali toglie al Pd il 3, il 4 o il 5%, rischiamo di perderlo. E vincono i grillini o la destra", osserva Franceschini, che avverte: "Leggo gli ultimi sondaggi sui collegi, dicono che esiste il rischio concreto che la destra arrivi alla maggioranza. Una destra estrema e populista, peggiore di quella degli anni di Berlusconi", quando "la componente moderata era largamente prevalente". Per provare a governare, "l'iniziativa deve guardare innanzitutto al nostro campo di centrosinistra. E d'altra parte, eravamo tutti nello stesso partito fino a sette mesi fa", prosegue Franceschini. Quanto al premier, "il Pd è in grado di proporre diverse personalità. L'abbiamo già dimostrato in questa legislatura, mettendo a disposizione del Paese, in momenti politici diversi, Letta, Renzi e Gentiloni. Tre nomi sempre validi".