"Chi, in questo giro, vota Berlusconi, soprattutto al Sud, deve sapere che non vota Berlusconi, ma Salvini. In passato il rapporto tra Forza Italia e la Lega era diverso. Oggi abbiamo due leader del centrodestra che competono tra di loro. E mentre Salvini è spendibile per Palazzo Chigi, Berlusconi non lo è più". Lo afferma il segretario del Pd, Matteo Renzi, in un'intervista al Mattino. "Quello che accadrà dopo il 5 marzo non sono in grado di decifrarlo finché non vedo i risultati. Penso, però, che per l'Italia resti fondamentale che il Pd sia il primo partito", dichiara Renzi, che assicura: "Non faremo alleanze con gli estremisti.
Questa è l'occasione per seguire il suggerimento che a suo tempo diede il grande Indro Montanelli: Turatevi il naso e votate Pd. In molti casi non c'è neanche bisogno di turarsi il naso, perché i candidati sono ottimi". Il dibattito sulla Grande Coalizione, "è fuori tempo e fuori luogo. Ci sono dei Paesi dove si è fatta la Grande Coalizione e non sono pochi, a cominciare dall'esempio più eclatante, la Germania", osserva Renzi.
"L'Italia stessa viene da una Grande Coalizione che poi è diventata una Media Coalizione e una Piccola Coalizione. Però, in campagna elettorale, l'obiettivo che abbiamo è quello di portare più in alto possibile il Pd. Tutto il resto viene dopo". "Io ho un obiettivo: quello di fare del Pd il primo partito in Italia e numericamente il primo gruppo parlamentare", rimarca Renzi, secondo cui il Pd è l'unico ad arginare la deriva populista. Il segretario si dice "molto contento della fiducia di cui gode il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni". Con Emma Bonino "non ho nessun problema, solo idee diverse, tant'è che non siamo nello stesso partito. Spero che le liste Insieme, +Europa della Bonino e Civica Popolare facciano la loro partita. Non c'è nessuna rivalità nella coalizione".
In merito al candidato premier, "non è contemplato da questa legge, purtroppo. Il compito di designarlo spetta al Presidente della Repubblica. Il segretario, invece, lo scelgono le Primarie", chiosa Renzi. L'ex premier conferma il garantismo sul caso di Roberto De Luca. Il fratello Piero De Luca "sta facendo una campagna elettorale molto seria", e "nessuno può negare che Vincenzo de Luca sia uno dei pochi amministratori straordinari di questa terra".