A piccoli gruppetti arrivano all'hotel Parco dei Principi le decine di neoeletti del M5S. I futuri parlamentari giungono a piccoli gruppi, in taxi, e seguendo l'ordine di scuderia dei vertici, non proferiscono parola con i giornalisti che li attendono. In tanti non comunicano neppure i nomi e cognomi mentre qualcuno si limita a dire di essere "emozionato". Presenti anche i parlamentari della vecchia guardia, inclusi Giulia Grillo e Danilo Toninelli, dati in pole come capigruppo alla Camera e al Senato. I neodeputati e neosenatori saranno riuniti in due sale separate, a ciascun gruppo parlera' Luigi Di Maio e sara' presente anche Davide Casaleggio.
Intanto il M5s deve guardare al rebus delle presidenze delle Camere che non intende legare alla partita della maggioranza di governo come in tanti si aspettano. C'è poi da decidere la partita tutta interna, e delicatissima per i rapporti tra le diverse 'anime' M5s, dei capigruppo che in questa legislatura non saranno più a rotazione.
Ci sono da definire le regole di ingaggio a partire dalla definizione dei regolamenti per le cosiddette restituzioni, il contributo di ogni eletto alla piattaforma Rousseau stabilito con il nuovo regolamento a 300 euro mensili, il calcolo dei rimborsi la creazione dell'annunciato fondo che dovrà intermediare e convogliare i "risparmi" dei parlamentari verso il fondo statale per il microcredito o altre destinazioni. Ed evitare altre brutte sorprese come quelle che hanno messo fuori gioco anche quella manciata di parlamentari di stretta osservanza che hanno pasticciato le restituzioni.
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