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Contributo provocatorio alla gara di “paradossi”

Contributo provocatorio alla gara di “paradossi”

Negoziati per la formazione del nuovo governo in stallo? Alla luce delle cose paradossali che ascoltiamo qui e là, divertiamoci anche noi, immaginando che sia stato già abbozzato un accordo di massima per fare uscire le trattative dalle sabbie mobili dei veti contrapposti. Ecco le “invenzioni” salienti, con in primo piano la riforma delle pensioni.

Legge Fornero. Tema predominante in campagna elettorale, in men che non si dica è stata trovata una soluzione per attenuarne i rigori. Dopo l’Ape volontaria e quella legata ai lavori usuranti, sarà la volta del Calabrone: uscita anticipata, con appena due anni di contributi, riservata agli uomini che passano da un fiore all’altro, ma pure da un partito all’altro. La qual cosa provoca stress fisico e, soprattutto, spirituale. All’orizzonte anche una sistemata ai conti dell’Inps. Come? Alla firma un accordo con gli scafisti libici che, depositati i migranti africani in Sicilia, prenderanno in carico i pensionati italiani che potranno usufruire di una comoda sistemazione nelle oasi sahariane. Costo della vita tra i più bassi al mondo, basta saper gestire il consumo d’acqua.

Debito pubblico. Verrà azzerato sostituendo i Btp in circolazione con i Bitcoin, l’ormai famosa moneta virtuale. Virtuale come la possibilità che la spesa pubblica sia ben gestita e finalizzata a garantire buoni servizi.

Riduzione dei parlamentari. L’idea prevalente è quella di affidarsi alla... roulette russa. Dopo “il Cacciatore”, sarà la volta dei nostri deputati e senatori. Risultato finale? Il 50 per cento in meno di scranni. Esentati i senatori a vita.

Resta da definire chi governerà in prima persona: il partito più votato o la coalizione più votata. C’è chi media: nei giorni pari il partito più gettonato e il suo segretario, nei dispari toccherà agli altri. La domenica, giorno di riposo, gli italiani saranno invitati a pregare perché questo Paese possa avere un futuro.

P. S. Siamo convinti che la pazienza del presidente Mattarella sarà ulteriormente messa a dura prova e che il governo Gentiloni dovrà gestire, per un altro bel po’, l’ordinaria amministrazione.

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