Sono 47 le condanne a morte o alla reclusione emesse da Corti irachene solo nell'ultima settimana contro cittadini e cittadine straniere accusati di aver fatto parte dell'Isis. Lo ha reso noto il portavoce della Corte centrale criminale, il giudice Abdul Sattar Bairaqdar.
Con le ultime sentenze, emesse ieri, sono state condannate all'ergastolo otto donne straniere provenienti da Siria, Turchia, Azerbaigian e Uzbekistan.
Alcuni giorni prima erano state condannate a morte o all'ergastolo altre 29 donne di origine russa, azera e tagika riconosciute colpevoli di avere sostenuto lo Stato islamico. Tra febbraio e aprile scorsi erano state condannate a morte sempre per appartenenza allo Stato islamico 21 donne turche e una tedesca.
Da quando il governo iracheno ha proclamato la vittoria finale sull'Isis - che nel 2014 era arrivato ad occupare un terzo del territorio nazionale - sono state decine le condanne a morte nei confronti di presunti miliziani del 'Califfato', anche se non si conosce il numero esatto. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato dubbi sulla regolarita' dei processi.
Per quanto riguarda le donne, si tratta nella quasi totalità di straniere che hanno sposato jihadisti e li hanno seguiti in Iraq. Le condannate erano accusate di avere anche svolto un ruolo attivo nell'organizzazione.