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Maroni: un Gentiloni bis per la legge elettorale

Gentiloni a Catania

"La formula più semplice sarebbe riaffidare un mandato di pochi mesi a Gentiloni. Con un unico obiettivo: una nuova legge elettorale, col doppio turno e col premio di maggioranza al partito e non alla coalizione, e poi a ottobre - se vuole un pronostico: domenica 7 ottobre - tornare al voto". Lo dice Roberto Maroni intervistato dal Corriere della Sera: il governo "potrebbe nascere col voto di Pd, Forza Italia e qualcun altro e con l'astensione di Lega e Cinque Stelle che si terrebbero così le mani libere. Un qualcosa di simile a un governo della non sfiducia, ecco".

Come si sta muovendo Salvini? "Lui ci ha provato. La scelta giusta, che ho condiviso, è stata quella di non rompere l'alleanza con Forza Italia. Questo ha reso impossibile la formazione di un governo, perché Di Maio vuole fare il premier a tutti i costi" e "ha dimostrato di essere più uno scugnizzo che un leader". "Salvini dovrebbe fare la mossa del cavallo - ragiona Maroni -. Permettere la nascita di un esecutivo per approvare una nuova legge elettorale e lavorare per il partito unitario del centrodestra di cui lui sarebbe naturalmente il leader. Sarebbe l'atto di nascita della Terza Repubblica". Ha in mente anche un nome, "Lega Italia: sarebbe perfetto e piacerebbe a tutti e tre gli azionisti: Lega, Forza Italia e la Meloni". Nessuna ambizione a fare il premier in un governo a termine, dice: ha intrapreso una seconda vita, "sono tornato a fare il professionista, mi sono iscritto all'ordine degli avvocati e faccio consulenze per imprese e privati".

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