"Nel turbamento del mondo, quanto apparirebbe necessario il ruolo di equilibrio svolto da un concerto di 27 Paesi, tanto si mostra ampio il divario tra l'essere e il dover essere di un'ampia comunità che trova la sua dimensione in uno spazio già condiviso. Mai, dunque, come oggi appare urgente "unire". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando a Fiesole alla conferenza "the state of the Union".
Rehousse, presidente dell'Istituto Universitario Europeo, ha aperto l'ottava edizione di 'State of the Union', a Fiesole alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Le siamo riconoscenti del fatto che in un momento delicato per l'Italia abbia accettato di onorarci con la sua presenza", ha detto Dehousse, sottolineando che l'evento è stato "creato dal'istituto con la speranza di contribuire a strutturare un dibattito sullo sviluppo del progetto europeo". "Servono discussioni approfondite sulle sfide a cui l'Unione deve far fronte e sulle ambizioni che potrà avere in futuro", ha aggiunto. Vogliamo "Fare di Firenze uno dei luoghi chiave sul futuro dell'Europa".
"La operosa solidarietà degli esordi - ha detto Mattarella - sembra essersi trasformata in una stagnante indifferenza, in una sfiducia diffusasi, pervasivamente, a tutti i livelli, portando opinioni pubbliche, Governi, Istituzioni comuni, a diffidare, in misura crescente, l'uno dell'altro. Non possiamo ignorare questo stato di fatto, né sottacere quanto sia diffusa, fra i cittadini europei, la convinzione che il progetto comune abbia perso la sua capacità di poter realmente venire incontro alle aspettative crescenti di larghi strati della popolazione; e che non riesca più ad assicurare adeguatamente protezione, sicurezza, lavoro, crescita per i singoli e le comunità. Con una contraddizione singolare, che vede gonfiarsi, simultaneamente, le attese dei cittadini e lo scetticismo circa la capacità dell'Europa di corrispondervi".