Torna stasera su Rai1 (ore 21:40) “Ora o mai più”, talent musicale ideato da Carlo Conti e condotto da Amadeus. Nella seconda puntata, tra gli otto artisti pronti a tornare alla ribalta, ci sarà anche Francesca Alotta, la cantante palermitana conosciuta per l’evergreen sanremese “Non amarmi”. L’artista sostituisce Donatella Milani, che ha dovuto lasciare il programma per le gravi condizioni di salute della madre.”Anche a me è successo di dover cantare dopo momenti terribili – dice la Alotta – e sotto questi aspetti il nostro è un lavoro molto duro. Donatella ha apprezzato che fossi io a sostituirla e mi auguro possa risolvere al meglio i suoi problemi”. Il 14 luglio prossimo l’artista terrà un concerto a Messina, nella cornice di Villa Sabin. L’abbiamo raggiunta per un’intervista.
Come vi state preparando col tuo coach Fausto Leali per la serata di venerdì?
“Ci stiamo incontrando spesso per decidere cosa fare. E’ nata una bella chimica tra noi, un’alchimia naturale che ci ha fatti incontrare anche umanamente: Fausto è una persona di un’onestà e una dolcezza incredibili, oltre che un grande artista. Sono quindi onorata di lavorare con lui e averlo come guida in questa avventura. E poi i suoi brani sono fantastici e il suo repertorio incredibile”.
E come sta andando con gli altri concorrenti e con Amadeus, che ritrovi molti anni dopo “Music Farm”?
“Mi sono trovata in famiglia perché conosco tutti, tranne Stefano Sani, Valeria Rossi e Lisa, con la quale è nata una grande simpatia perché siamo entrambe del Capricorno e condividiamo la stessa sensibilità e il modo di affrontare la vita. Gli altri li conosco da tanto tempo, da Amadeus ai coach e agli autori, coi quali avevo lavorato a “Domenica In” e “I migliori anni”. Ho avuto quindi un grande supporto a livello umano”.
“Ora o mai più” sembra presentare qualche similitudine con “Music Farm”…
“Ha qualche somiglianza per il format e le presenze di Loredana Bertè, Marco Armani e lo stesso Amadeus. “Ora o mai più” dà soprattutto la possibilità di eseguire una canzone inedita nell’ultima puntata e oggi è difficile trovare una televisione che dia spazio a cose nuove. Io porterò un brano su una donna che si ribella ad una violenza familiare; un pezzo con cui proseguo il mio percorso di impegno sociale, perché credo che bisogna dare voce a chi non ne ha e offrire un modo per riflettere a chi sta vivendo un dramma e può trovare la forza di affrontarlo identificandosi in una storia come quella che racconto”.
Come gli altri concorrenti, ti rimetti in gioco dopo il grande successo di “Non amarmi”, con cui vincesti Sanremo tra i Giovani con Aleandro Baldi…
“Ho passato un periodo molto brutto iniziato con la scomparsa di mio padre. E’ stato uno di quei momenti della vita in cui ti chiedi quando finiranno le esperienze dolorose e senti l’esigenza di ritrovarti con le cose più vere. Avevo bisogno di far pace col mondo e mi sono allontanata dalla discografia, ma le serate ho continuato a farle, anche perché “Non amarmi” è rimasto un evergreen. Nel ‘92 questo pezzo ha rappresentato una rottura con un mondo che non voleva vedere la disabilità. A parte il nostro direttore artistico che ha combattuto per noi, all’epoca alcuni discografici ci dicevano che la gente non si sarebbe mai identificata in una storia d’amore del genere. Quando siamo riusciti ad andare a Sanremo è stata un’emozione incredibile: dopo venti secondi è partito un applauso a scena aperta che ci ha dato molta forza. Abbiamo capito che al di là della poca sensibilità di alcuni, alla gente era arrivato il messaggio che l’amore va oltre ogni limite ed è un sentimento che possiamo provare al di là della disabilità fisica. Il pezzo ha fatto in modo che diverse coppie superassero questo problema, guardandolo in modo diverso”.
Quest’anno alla discografia sei tornata col singolo “Anima sola”, in coppia con Mauro Pina. Come è nato?
“Mi ha contattata Mauro per farmi ascoltare il brano, che mi è piaciuto subito soprattutto perché affronta il tema della solitudine, oggi molto diffusa nonostante i social che offrono esperienze effimere con amici virtuali. Manca la comunicazione profonda, il guardarsi negli occhi e trasmettersi sensazioni vere. Questo senso di solitudine lo avverto moltissimo e lo individuo negli altri anche in modo forte. Quindi “Anima sola” è un bel pezzo soprattutto per la voglia di rimettersi in gioco e riprovarci che Pina riesce a comunicare attraverso l’esperienza di questa donna molto provata”.
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