Un rigore sacrosanto trasformato con freddezza dal migliore in campo, l'esperto difensore ex genoano Granqvist, permette alla Svezia di cominciare con una vittoria dopo 60 anni il suo mondiale lasciando a bocca asciutta una generosa Corea del Sud dopo una gara combattuta, giocata ad alto ritmo ma con pochi spunti interessanti.
Vincono dunque i 'checchini' dell'Italia, peraltro confermando un livello non irresistibile a conferma dei tanti rimpianti azzurri. Gli svedesi confermano compattezza e abnegazione, ma in attacco Berg e Toivonen non si rendono mai pericolosi mentre i piu' dotati Claessen e Forsberg si sacrificano in un costante lavoro in copertura. Qualita' a parte, i tre punti su rigore, con la decisiva collaborazione del Var (l'arbitro aveva fatto proseguire), sono un bottino prezioso perche', dopo la sconfitta della Germania, ora i nord europei si giocheranno la qualificazione nella sfida col Messico mettendo nel conto una probabile resurrezione dei tedeschi. La Corea del Sud va a fiammate ma il quotato Son non trova mai lo spunto, e le poche occasioni create vengono malamente sprecate.
Dopo lo choc del ko tedesco col Messico, Svezia e Corea del Sud sanno di giocarsi le possibilita' di qualificazione a Nizhny Novgorod, sulle rive del Volga. Gli asiatici partono col vento in poppa cercando di sfruttare la classe e la velocita' di Son, folletto del Tottenham (18 gol in stagione) ma dopo un po' il mestiere e la compattezza della Svezia si traducono in superiorita' territoriale, col difensore Granqvist quasi costantemente in appoggio dell'attacco. La decisione coraggiosa del tecnico Andersson di rinunciare a Ibra compatta il gruppo ma accentua le difficolta' di trovare la via del gol.
Dopo un premondiale modesto la Svezia comincia a premere e al 20' Berg si mangia un gol tirando sul portiere. Al 22' e' Rohden ( Crotone) a farsi respingere un tiro. Poi a salvare la baracca e' il difensore Kim su Berg, che sbaglia sotto porta al 42', imitato di testa da Claessen. Insomma, una Svezia in costante pressione, con una maggiore fisicita' e un superiore addestramento tattico che rivelano la scorso spessore coreano che mette sul piatto la velocita' e una certa verve sulle fasce, ma palesa troppe ingenuita' nel collettivo. Al 6' Koo di testa sfiora il palo, ma e' un fuoco di paglia. Dopo un errore di Toivonen un intervento scomposto di Kim su Claessen provoca un rigore che l'arbitro decreta dopo intervento del Var. Decisione sacrosanta ed esemplare esecuzione di Granqvist al 19' che spiazza Jo Hyeon woo. Tanta fatica ma vantaggio meritato che ha l'effetto di demoralizzare gli asiatici che attaccano con continuita' ma la fase difensiva svedese (poco elegante ma molto concreta) e il mestiere di perdere tempo rallentando il gioco, e accentuando le conseguenze dei falli di gioco, riduce le possibilita' dei coreani che hanno un'ottima possibilita' per il pari al 46', ma il colpo di testa dell'attaccante del Salisburgo Hwang e' scolastico. Gli asiatici incassano una sconfitta dopo una gara equilibrata avendo meritato di meno degli avversari. Ora prova di appello contro i lanciatissimi messicani.