Le indagini patrimoniali contro le mafie svolte dal Comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza, nell'ultimo anno e mezzo, hanno consentito la restituzione alla collettività di cespiti e valori per circa 656 milioni, definitivamente confiscati. Il dato è stato diffuso dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma in occasione dei 244 anni di vita del Corpo. In questo contesto, ammonta a oltre 653 milioni di euro il valore delle proposte di sequestro, a seguito dei 173 accertamenti svolti dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale, mentre sono pari a oltre 479 milioni di euro i beni immobili e mobili sequestrati in applicazione della normativa antimafia, frutto anche di indagini particolarmente lunghe e laboriose. Il denaro illecitamente accumulato dalle "mafie", dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere "lavato" della sua provenienza "sporca", deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente "puliti". Un fiume di soldi quello intercettato che ha fatto scattare denunce per riciclaggio e autoriciclaggio nei confronti di 107 persone. Il valore del riciclaggio accertato dalla Guardia di Finanza di Roma nell'ultimo anno e mezzo si è attestato sui 34,4 milioni di euro, con sequestri per euro 24,22 milioni di euro. Particolarmente rilevante il lavoro svolto nel contrasto dei reati fallimentari che ha consentito di accertare distrazioni in danno di creditori e dell'Erario per oltre 1,2 miliardi di euro e di denunciare complessivamente 445 persone, di cui 26 in stato di arresto. Nel periodo considerato, inoltre, il controvalore totale della valuta monitorata presso gli scali aeroportuali di Fiumicino e Ciampino e portuale di Civitavecchia, ammonta a oltre 20 milioni di euro, nel cui contesto si è pervenuti alla verbalizzazione 1123 persone e al sequestro di denaro contante per 4,5 milioni di euro.