Ha origini siciliane il professionista del leggio conosciuto come voce italiana di star internazionali, da Richard Gere a Patrick Swayze, Jeremy Irons e Rowan Atkinson. Nato a Catania da padre ciancanese e madre siracusana, Mario Cordova è un attore doppiatore dai grandi titoli, il cui nome è associato alle migliori produzioni filmiche dagli anni ’80 in poi. Altro tassello che si è aggiunto nei mesi scorsi alla sua già ricca attività è stato il doppiaggio di “The Post” – candidato agli Oscar per il film e l’attrice protagonista Meryl Streep - in cui è la voce di Bruce Greenwood, nella storia Robert McNamara, Segretario alla Difesa del governo statunitense durante il mandato di Kennedy.
”Il nostro compito è quello di tradurre concetti e sentimenti – sottolinea Cordova – e, in questo caso, al di là di quanto McNamara abbia potuto incidere sulla Storia americana, abbiamo dovuto capire i motivi e i modi in cui il personaggio entrava nel film. Non è stato comunque un lavoro diverso dal solito, perché proprio come i traduttori, noi professionisti del doppiaggio rispettiamo gli obiettivi del regista e degli sceneggiatori”.
Il 28 giugno Cordova tornerà in Sicilia per ritirare un riconoscimento speciale alla carriera al quinto Premio Tonino Accolla, presso la splendida cornice di Piazza Minerva a Siracusa: ”Con Tonino abbiamo lavorato assieme tante volte – ricorda - e per un anno ho diretto con lui una società, la Multimedia Cinema. Era un personaggio diverso da tutti, perché aveva una genialità cui sacrificava e dedicava tutto: il suo punto di forza e forse anche il suo limite. Qualche volta arrivava tardi ai turni, ma era il piccolo scotto da pagare a questa sua genialità, fatta di un intuito da cavallo di razza che egli lasciava fosse dominante nella sua vita. Era capace di fare cose meravigliose, ma anche errori, come tutti quelli che rischiano. Ricevere un premio dedicato alla sua memoria è un ritorno a una dimensione di ricordi e momenti affascinanti della mia storia. E poi sono di nuovo in Sicilia e nella meravigliosa Siracusa, dove ho girato “L’onore e il rispetto 3” interpretando un padrino ”. Aneddotico il suo primo approccio al leggio.
Mentre assisteva a un turno del film "10", Stefano Satta Flores lo presentò a Mario Maldesi, direttore di doppiaggio preferito da Kubrick e Fellini, che lo fece debuttare sul protagonista de “Il principe della città” Treat Williams. E’ l’inizio di un percorso di successo perché, da quel primo approccio, saranno molti gli attori doppiati da Cordova, tra cui Arnold Schwarzenegger ("Conan il Barbaro"), Michael Keaton (“My Life”), Willem Dafoe ( “Il paziente inglese”) e John Malkovich ( “Ritratto di signora”). Per il lavoro su Bryan Cranston ne “L’ultima parola”, ha vinto il riconoscimento per la Migliore Interpretazione maschile e il Premio della critica al Leggio d’Oro 2016, a Reggio Calabria. Nonostante la carriera lo abbia portato lontano, la Sicilia è sempre nel suo cuore, legata a ricordi semplici e importanti, come le notti di Natale in famiglia e le calde estati della sua gioventù. Un forte legame quindi, suggellato quest’anno dalla direzione del doppiaggio di “The Elevator”, thriller del regista messinese Massimo Coglitore, acclamato nei festival cinematografici di tutto il mondo. “Massimo è un talento straordinario – osserva Cordova - come il suo film che spero abbia il successo che merita.
In una distribuzione di doppiaggio, infatti, le scelte non vengono fatte solo in base all’aderenza vocale, ma in relazione ai rapporti di forza tra i personaggi. Essendo una produzione italiana, con la scelta di Adriano Giannini sul protagonista James Parks, abbiamo voluto rendere alcuni particolari chiaroscuri del suo carattere, dato che l’uomo nel corso della storia rivela una doppia personalità; diversamente dalla co-protagonista Caroline Goodall, doppiata da Emanuela Rossi, che rivela un’indole cattiva solo all’inizio del film. Era quindi necessario dare forza al loro rapporto e giustificare il meraviglioso colpo di scena finale”. Per doppiare nel film Burt Young, Cordova ha scelto Giorgio Lopez, fratello di Massimo e voce italiana di Danny DeVito e Dustin Hoffman. Un cast di doppiatori d’eccezione, quindi, per il film di un altro grande talento di casa nostra.