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Dukanovic: più cooperazione Italia-Montenegro

Dukanovic: più cooperazione Italia-Montenegro

Le buone relazioni con l'Italia, il rafforzamento della cooperazione, l'allargamento dell'Unione Europea e i primi risultati dell'adesione alla Nato. Ne parla il presidente del Montenegro Milo Dukanovic, in un'intervista all'ITALPRESS all'indomani del suo incontro al quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Questa era la prima visita bilaterale del suo mandato presidenziale. Come valuta le relazioni tra il Montenegro e l'Italia e quali sono i problemi aperti su cui si deve lavorare ulteriormente?

"Il Presidente Mattarella mi ha fatto onore invitandomi a visitare l'Italia. Roma occupava il primo posto nella mia agenda degli affari esteri, il primo indirizzo dopo la mia recente elezione come Presidente del Montenegro. Questo fatto da solo è un indicatore del rispetto reciproco, della vicinanza dei due paesi confinanti e dell'amicizia che abbiamo coltivato fin dai tempi della regina Elena di Savoia. Anche ai tempi del socialismo, per il Montenegro l'Italia era una finestra sul mondo sviluppato e democratico. Su queste buone basi secolari, stiamo modernizzando insieme le nostre relazioni nello spirito del 21° secolo. Per il Montenegro, che intratteneva relazioni specifiche con l'Italia già ai tempi della Jugoslavia di Tito, oggi, quando siamo ridiventati uno Stato indipendente, e' di particolare interesse che un paese europeo di tale importanza, un paese vicino, sostenga e assista la nostra integrazione nella NATO, di cui siamo membri dall'anno scorso, cosi' come i nostri negoziati di adesione all'Unione europea che sono in una fase avanzata. Il fatto che l'Italia sostenga fermamente la politica di
allargamento dell'UE e la politica della porta aperta della NATO per tutti i paesi della regione e' di particolare importanza. Non
ci sono questioni aperte che potrebbero pesare sulle nostre relazioni. Rimangono aperte solo le ampie possibilità per
migliorare la cooperazione reciproca e di mutuo interesse".

Come Primo ministro del Montenegro, ha lavorato per stabilire una cooperazione economica con l'Italia. Quali sono le aree di cooperazione su cui si dovrebbe concentrare nel prossimo periodo?

"L'Italia e' un importante partner economico per il Montenegro, sopratutto nel settore energetico, ma anche nel turismo,
agricoltura, tutela ambientale, scienza, istruzione e cultura. Cosi come nell'industria alimentare e nell'industria del legno. In
questo momento, siamo concentrati sulla costruzione di un cavo elettrico sottomarino tra il Montenegro e l'Italia, che
consentirà il flusso di energia e intensificherà la cooperazione  energetica dell'Europa sud-orientale con l'Italia e l'Unione
europea nel campo dell'energia. E' uno dei maggiori investimenti -che raggiunge quasi un miliardo di euro - da parte della società statale italiana Terna, che ho appena visitato. L'impianto dovrebbe essere operativo l'anno prossimo.
Si tratta di una partnership strategica esemplare con grandi a-ziende italiane. In Montenegro c'e' anche il consorzio italo-russo ENI-Novatek, impegnato nell'esplorazione sottomarina di petrolio e gas. Vorrei particolarmentte sottolineare la partnership significativa che la nostra azienda pubblica 'Elektroprivreda' ha raggiunto con A2A. Questo e' stato un investimento estremamente importante per il nostro paese e apprezziamo molto la partnership realizzata nell' ambito di questo progetto.
Una certa differenza di punti di vista sugli ulteriori piani dell'azienda ha condizionato una svolta, e entrambe le parti
stanno lottando per ottenere risultati vincenti. Per il Montenegro, è importante non solo accogliere i significativi investimenti italiani, ma anche le conoscenze e le nuove esperienze che esse portano. Come l'Italia, il Montenegro e' un paese turistico e noi siamo anche particolarmente interessati ad approfondire la cooperazione agricola e la produzione alimentare, campi un cui l'Italia è un attore mondiale. Siamo un piccolo mercato e un piccolo paese, ma abbiamo grandi ambizioni e grandi opportunità. Sono certo che sempre più investitori italiani troveranno il loro interesse a venire in Montenegro, tenendo conto anche del fatto che la differenza linguistica non e' un grande ostacolo: l'italiano e' la seconda lingua straniera usata in Montenegro". 

Tenendo conto della sua lunga esperienza politica, come vede l'attuale posizione del suo paese rispetto agli altri paesi della regione balcanica nel contesto dell'adesione europea?

"Se nel 2006, quando il Montenegro ha ristabilito pacificamente l'indipendenza statale in un referendum democratico riconquistando il riconoscimento internazionale, qualcuno avesse affermato che il nostro paese in soli 12 anni sarebbe divenuto membro della NATO, paese candidato per l'adesione all'UE con 31 capitoli di negoziati aperti, un importante attore nelle regione ex-jugoslavia, sarebbe stato difficile da credere. Noi siamo veramente riusciti a saltare i secoli in poco tempo. Non e' un caso che oggi i nostri partner dall'Europa e dal mondo ci chiamino 'paese di buone notizie', "àncora di stabilità dei Balcani" o 'una storia europea di successo'. Dalla meno sviluppata tra le repubbliche jugoslave che riceveva sovvenzioni dal bilancio federale, il Montenegro e' oggi diventato leader dei Balcani occidentali dal punto di vista economico. Il livello di vita di un cittadino del Montenegro nel 2006 corrispondeva al 30% del livello di vita medio del cittadino europeo. In tempi relativamente brevissimi abbiamo raggiunto il 46%. Anche se abbiamo tutti i motivi per essere soddisfatti, il contesto internazionale impone delle preoccupazioni. Il fatto che l'Unione europea si occupi in primo luogo della crisi economico- finanziaria e migratoria, del rafforzamento dei movimenti populisti in Europa e della Brexit, crea timori che la politica di allargamento, indipendentemente dalla retorica, possa passare in un secondo piano. Questo sarebbe politicamente fatale per l'intera regione balcanica, ma non sarebbe positivo neanche per l'Unione europea. Se vuole essere competitiva a livello globale, l'Europa deve preservare la visione unificatrice dell'intero continente. A prescindere dalle difficolta' che affrontiamo oggi, noi siamo impegnati a far parte dell'Unione europea e, in primo luogo, del processo di riforma, per una rapida adozione dei valori europei e soprattutto per il raggiungimento della qualità di vita europea per i nostri cittadini. La nostra regione prenderà l'iniziativa di formulare una politica congiunta nei confronti dell'Unione europea, perché riteniamo che il processo di adesione dei nostri paesi possa portare a un interesse reciproco attraverso relazioni di partnership. Non vogliamo perdere tempo, ci dedichiamo al sostanziale impegno dell' europeizzazione delle società nei Balcani occidentali, mentre l'UE si occupa del consolidamento interno.
Riteniamo importante che l'Italia abbia una comprensione della prospettiva europea della regione e che le alte funzioni europee
siano occupate dalle personalità come Antonio Tajani nel Parlamento o Federica Mogherini nella Commissione. Lascio Roma
incoraggiato per quello che ho sentito su questi temi sia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dalla Presidente
del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati".

Il Montenegro ha aderito alla NATO un anno fa. Qual è l'importanza della NATO per il vostro paese? La cooperazione con l'Italia e' importante anche in questo ambito?

"L'adesione alla NATO e' uno dei due obiettivi strategici chiave della nostra politica statale che abbiamo gia' raggiunto. Riteniamo che questo sia soprattutto importante per la sicurezza del nostro paese, per la stabilita' della regione, ma anche per
una grande spinta al raggiungimento del nostro altro obiettivo strategico: l'adesione del Montenegro all'UE. Ancora una volta,
l'Italia e' un fattore importante, come uno dei punti più strategici del Mediterraneo, che con la sua posizione geografica
collega l'Africa, il Mediterraneo e il resto dell'Europa. Con le sue basi militari, il vostro paese garantisce la sicurezza per
questa parte del mondo, compresi i partner montenegrini, proteggendo anche il nostro cielo nell'ambito dell'accordo 'Air
Policing'. Siamo convinti che questo incoraggerà ancora gli Italiani e altri investitori e turisti a venire in Montenegro. Gli effetti della nostra appartenenza alla NATO sono giaà visibili. E' in corso la realizzazione di importanti progetti nel settore energetico,
turistico, stradale e delle infrastrutture comunali, che sono tra i più grandi in Europa. E' interessante notare che, negli ultimi
12 anni, da quando abbiamo rinnovato l'indipendenza, gli investimenti stranieri hanno prodotto il 18-19% del PIL totale. La
NATO ha solo contribuito al consolidamento di questo quadro".

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