Sabato 23 Novembre 2024

FI: Fico e M5s bocciano il reddito di cittadinanza

FI: Fico e M5s bocciano il reddito di cittadinanza

Emendamento FI introduce reddito di cittadinanza, M5S lo boccia. Germanà: “Siamo alle comiche. Finalmente ammettono che era libro dei sogni”

 

“Siamo alle comiche finali. La maggioranza e il Governo hanno bocciato il nostro emendamento che provocatoriamente introduceva il reddito di cittadinanza, ovvero lo storico cavallo di battaglia del M5S. Con non poco imbarazzo del Governo e della maggioranza, hanno implicitamente ammesso che il loro reddito di cittadinanza appartiene al libro dei sogni”.

Lo dichiarano, in una nota congiunta, Nino Germanà e Stefania Prestigiacomo, deputati di Forza Italia.

“Il Presidente Fico prima ha sostenuto l’inammissibilità perché l’emendamento non è stato presentato in Commissione, regola che vale solo per i provvedimenti collegati alla manovra di bilancio; poi ha aggiunto che l’incompatibilità deriva dall’estraneità di materia, dimenticando che sono soprattutto le politiche attive del lavoro quelle che garantiscono la dignità dei lavoratori; infine, si è accennata a una presunta mancanza di copertura, che non è necessaria per i provvedimenti non collegati alla legge di Bilancio. Il fatto grave è che la copertura, comunque presentata, è identica a quella indicata da M5S. Se dicono ciò ammettono che il provvedimento è irrealizzabile. Infine si è parlato di assenza di relazione tecnica, indicata come causa di inammissibilità, come se fosse un disegno di legge e non un emendamento”, spiegano.

“Insomma, pur di non doversi confrontare con la Lega al momento del voto il Movimento degli onesti ha chiesto al presidente Fico di tutelare il suo partito coprendo le frottole raccontate agli elettori in campagna elettorale. Per riuscirci non ha garantito imparzialità di giudizio. C’era da aspettarselo, per il M5S la campagna elettorale è finita. Come disse Giolitti “Il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate”, concludono.

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