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Skinhead italiani assoldavano mercenari

Skinhead italiani assoldavano mercenari

I carabinieri del Ros hanno compiuto arresti arresti a Milano e nelle province di Avellino e Parma nei confronti di sei persone accusate di reclutamento di mercenari e combattimento in un conflitto armato estero. Secondo quanto emerso, alcune indagini nell'area Skinhead ligure, partite alla Spezia due anni fa,hanno svelato l'esistenza di una struttura operante sull'asse Italia-Ucraina per il reclutamento di mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Dombas, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev. Gli investigatori hanno scoperto una rete di mercenari per lo più di estrema destra e simpatizzanti della Lega. Tre dei 6 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere  sono al momento risultati irreperibili.

Secondo gli investigatori i tre potrebbero trovarsi ancora nelle zone teatro del conflitto. Sono 15 in totale le persone indagate, a vario titolo, nell'ambito dell'inchiesta "Ottantotto" che ha portato all'arresto di sei mercenari che andavano a combattere tra le milizie filorusse per la secessione del Donbass. Le accuse vanno dall'associazione a delinquere, al combattimento, dal reclutamento all'istigazione all'odio razziale.
   I tre arrestati sono: Antonio Cataldo, operaio, già arrestato in Libia nell'estate 2011 dalle forze di sicurezza dell'allora regime con due connazionali che lavoravano come contractors. Cataldo è accusato di aver preso parte ai combattimenti nel Donbass dietro corrispettivo di denaro e di aver reclutato mercenari. Con lui è stato arrestato Olsi Krutani, un cittadino albanese sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe, istruttore di arti marziali, operatore informatico, accusato di aver reclutato mercenari da inviane in teatro di conflitto in Ucraina e Vladimir Vrbitchii, detto 'Parma', operaio di origine moldava, aspirante legionario, accusato di aver preso parte ai combattimenti lungo il confine russo-ucraino dietro corrispettivo di denaro. il Ros ha accertato il legame tra alcuni indagati di questa inchiesta con Alexej Milchakov, comandante dell'unità paramilitare neonazista 'Rusich' operante nel Donbass.

Secondo gli inquirenti gli arrestati erano in contatto con un sodalizio attivo pubblicamente nell'assistenza umanitaria verso le popolazioni del Donbass, vittime della guerra civile del 2014, sodalizio che operava di nascosto nel reclutamento di mercenari da inviare nelle zone di conflitto arruolandoli nelle milizie filorusse. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, il fronte ucraino è a tutti gli effetti meta di miliziani di varie nazionalità e anche italiani che sono stati 'lodati' dal governatore dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk per il loro contributo a livello militare.

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