
Le organizzazioni criminali che truffavano le assicurazioni, scoperte dalla polizia a Palermo, reclutavano le vittime, a cui fratturavano arti simulando incidenti stradali, tra soggetti ai margini della società, come tossicodipendenti, gente in gravi condizioni economiche, persone con deficit mentali o affetti da dipendenza da alcol, attratti dalle promesse di facili e cospicui guadagni, poi mai corrisposti.
Alle vittime venivano somministrate dosi di anestetico procurate da un'infermiera in servizio presso l'ospedale Civico di Palermo. Anche l'infermiera è tra i fermati.
A capo di una delle due gang sarebbe il palermitano Michele Caltabellotta.
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