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Nasce la nuova Acr Messina, il ds Obbedio: "Per fare bene ci vorrà tempo"

Rando e Obbedio

La location è quella giusta per ricominciare. Per presentarsi alla città, la nuova Acr Messina, anziché l’asettica sala stampa del “Franco Scoglio” sceglie la suggestione della chiesa di Santa Maria Alemanna. E di pari passo alla location, anche l’entusiasmo e l’atmosfera contribuiscono a fare un salto indietro nel tempo, rompendo con il recente passato, fatto di polemiche e volti rigidi; adesso il clima è decisamente disteso, e questo è probabilmente il primo obiettivo centrato dalla nuova dirigenza.

Si presenta la nuova Acr Messina, ma è soprattutto il giorno di Antonio Obbedio, al tavolo assieme all'amministratore delegato Paolo Sciotto, al Direttore generale Antonio D'Arrigo, al Responsabile dell'area tecnica Pasquale Rando e al Direttore operativo e responsabile della comunicazione Davide Manzo.

Obbedio è il totem cui è stata affidata la ricostruzione tecnica della squadra. Il nuovo volto della società giallorossa è anche il suo, una cambiale in bianco per una piazza delusa e disillusa, personaggio di spessore, apprezzato dalla tifoseria da giocatore, ma soprattutto fuori dal campo.

“Non è stata, questa, una scelta difficile per me”. Si presenta così Obbedio, che chiarisce subito il suo ritorno a Messina. “Sapete tutti l’affetto che provo per questa città, altrimenti non sarei tornato qui, con tutti i problemi che sapevo di dover affrontare. Ma per me è stato davvero un grande piacere essere stato chiamato dalla famiglia Sciotto, che ha fatto tanti errori, ma li ha anche pagati caro; Paolo non è il primo né l’ultimo imprenditore a fare errori nel calcio, ma il lato positivo è l’amore che la sua famiglia ha per questa maglia".

"Sono a Messina da poco, ma mi fermano in tanti per strada, chiedendomi di fare cose importanti, ma voglio chiedere una tregua alla stampa e alla tifoseria: ci vorrà tempo, perché costruire non è facile. Ma qui ho trovato delle ottime basi, e per questo ringrazio i dirigenti del Camaro, perché c’è una struttura organizzativa-logistica che non avevo mai trovato in passato, presupposto indispensabile per fare qualcosa di importante Lo so, questo è un campionato che i tifosi non hanno mai accettato e non lo accetto nemmeno io, ma l’Acr gioca in serie D, e quindi bisogna calarsi tutti in questa categoria, senza più parlare del passato. Cercheremo di aprire un nuovo ciclo per fare il bene di questi colori”.

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