
“Vent’anni di Orchestra all’interno del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Musicisti ‘di mestiere’ che la compongono e che di musica vivono, ma che da quasi un anno non lavorano e che, quale ulteriore ed insopportabile beffa, non hanno nemmeno percepito il compenso previsto per le prestazioni rese per il Gran Galà organizzato dal Teatro tramite un’associazione” lo ricorda Clara Crocè, segretaria regionale del sindacato SIAD CISAL. “E, come se non bastasse, sulla condizione di precarietà ed incertezza dei musicisti dell’Orchestra del Teatro Vittorio, adesso si aggiunge anche il blocco dei trasferimenti di circa 900 mila euro di risorse, dei quali il 20%, in base a quanto previsto dall’art. 136 della finanziaria regionale del 2005, deve essere destinato alla loro stabilizzazione. Dal 2005 nulla di concreto si è fatto, nonostante le risorse fossero disponibili, adesso l’ulteriore beffa del blocco” aggiunge Crocè.
Al fine di avere chiarimenti proprio sulla questione dello sblocco di queste risorse si è tenuta, su richiesta dei musicisti “di mestiere” del Teatro di Messina, una riunione Skype con l’onorevole Danilo Lo Giudice, deputato regionale e componente della V Commissione Lavoro dell’ARS. Proprio la Commissione alla quale il SAC CISAL ha chiesto “la convocazione in V commissione per fare chiarezza sulle risorse e come le stesse siano state utilizzate“. Clara Crocè unitamente ai musicisti ha così chiesto a Lo Giudice “di sollecitare il presidente Luca Sammartino affinché proceda immediatamente alla convocazione della Commissione Cultura e Lavoro, al fine di avere l’esito della relazione presentata dal Sovrintendente Gianfranco Scoglio su richiesta della Commissione e del Dirigente generale del Dipartimento al Turismo dr.ssa Lucia Di Fatta, in merito all’utilizzo delle risorse previste dalla norma art. 136 della finanziaria del 2005 che destina il 20 % del finanziamento regionale per la stabilizzazione dell’Orchestra del Teatro Messinese“.
“Dopo che è fallito il goffo tentativo di abrogare la norma che destina il finanziamento alla stabilizzazione degli orchestrali ad opera del deputato Elvira AMATA , adesso si tenta di bloccare le risorse destinate all’orchestra. Fermeremo qualsiasi tentativo di sabotaggio perpetrato nei confronti dell’Orchestra” ha sottolineato Clara Crocè. “Il sindacato chiede con forza la stabilizzazione dell’orchestra che da oltre vent’anni opera all’interno del Teatro . Se le risorse sono state destinate alla loro stabilizzazione perché non si è proceduto in tal senso?” si chiede, in ultimo, Clara Crocè.
La risposta della Amata: "La Cisal non conosce norme e fatti"
“Nessuna beffa e nessun ‘tentativo di sabotaggio’ né di frapporre ostacoli ad un eventuale percorso di stabilizzazione degli orchestrali del Teatro di Messina come . Ma è bene mettere in chiaro subito le cose perché gli attacchi della Siad Cisal sono ingiusti, ingenerosi ed evidenziano una scarsa conoscenza di norme e fatti”. Lo dice Elvira Amata, capo gruppo all’Ars di Fratelli d’Italia, la quale interviene sulla polemica della destinazione del contributo regionale per il funzionamento dell’Ente Teatro di Messina e sul vincolo di accantonamento di bilancio di € 900.000,00 (20%) per la stabilizzazione dei professori di orchestra, dopo la presa di posizione della segretaria regionale del sindacato Siad Cisal.
“Intanto - spiega Amata - la legge di stabilità 2003-2005 prevedeva l’obbligo di destinazione del trasferimento, nella misura del 15%, dall’esercizio finanziario 2005, elevato al 20% a seguito di un’altra norma del dicembre 2004 e che al tempo della previsione finanziaria e fino al 2008, l’Ente Teatro di Messina non ha ritenuto di dover procedere alla stabilizzazione. La modifica del quadro normativo dal 2008 ad oggi, diretta conseguenza delle necessarie misure di contenimento della spesa pubblica – sottolinea - osta alle finalità perseguite dalla Legge di stabilità 2021-2023. Infatti, con la legge regionale 25/2008, seppur con alcune deroghe introdotte dalla legge regionale 14/2019 per il ricambio generazionale, le nuove assunzioni del personale non dirigenziale sono direttamente collegate al risparmio di spesa consequenziale all’avvenuta messa in quiescenza del personale in organico; ed ancora, il personale orchestrale utilizzato dal Teatro di Messina nel corso degli anni, in forma stagionale, non risulta avere i requisiti per la stabilizzazione del cosiddetto ‘precariato storico’ della Regione né quelli previsti dal decreto legislativo del maggio 2017 contenente disposizioni per il ‘Superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni’”.
“Ma non è tutto - osserva Elvira Amata - perché probabilmente la Crocè non sa che la quasi totalità del personale orchestrale utilizzato dall’Ente versa comunque in condizione di incompatibilità con il Decreto legislativo del maggio 2017, n. 75 in quanto già occupato a tempo indeterminato presso altra pubblica amministrazione. Personalmente mi sono immediatamente attivata – prosegue - in sede di approvazione della Legge di Bilancio, per sbloccare le risorse in favore del Teatro di Messina. La posizione del Siad Cisal è infondata in fatto ed in diritto e diretta oltre che ingenerosa nei miei confronti. E’ tempo di dire la verità e di prendere atto che i professori d’orchestra del Teatro di Messina, tra i più qualificati d’Italia, oggi possono essere utilizzati solo con contratti stagionali. Sostenere il contrario equivale a privare il Teatro, e quindi anche gli stessi musicisti, della possibilità di partecipare al rilancio dell’attività dell’Ente”.
“Grazie alle politiche dell’assessore regionale al turismo, sport e spettacolo Manlio Messina ed alla gestione del sovrintendente Gianfranco Scoglio, nominato da questo governo – afferma Amata - il Teatro di Messina ha risanato i propri conti e può finalmente svolgere, in sicurezza, le proprie attività. Chi ha interesse - si chiede Amata - ad impedire che il Teatro finalmente riparta con proprie produzioni e continui nel suo percorso di sana gestione offrendo alla Comunità del comprensorio metropolitano un offerta culturale consona alle tradizioni del Teatro? Le polemiche non servono. E’ necessario, invece – sottolinea la capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars - garantire all’Ente le necessarie risorse economiche per far proseguire l’attività musicale e di prosa. Chi specula sulla stabilizzazione dei professori di orchestra non vuole il bene del teatro soprattutto in considerazione del fatto che la legge regionale ne consente l’utilizzo con contratti stagionali. Impedire, inoltre, l’uso di parte del contributo regionale per improponibili procedure in contrasto con le vigenti leggi in materia di personale degli enti pubblici – continua Amata - è utile solo a far sì che i professori di orchestra non possano essere utilizzati nel corso della stagione come peraltro avvenuto anche durante il periodo dell’emergenza epidemiologica. Come comunicato dalla governance del teatro e dal Sovrintendente, in una recente audizione presso la Commissione Cultura regionale oggi non sussistono le condizioni di Legge per la stabilizzazione del personale orchestrale utilizzato dall’Ente per le produzioni sinfoniche ed operistiche. Oggi - conclude Elvira Amata - è tempo di proseguire l’attività dal vivo e di dimostrare che anche attraverso la cultura si può contribuire al rilancio economico della nostra città”.
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