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Regno Unito in ansia, oltre 40mila nuovi casi in un giorno. I medici: "Pronto soccorso sono sul baratro"

Mentre il Regno Unito ha registrato per il quarto giorno consecutivo oltre 40 mila nuovi casi di Covid-19, i medici e paramedici avvertono che i Pronto soccorso «sono sull'orlo del baratro», con i pazienti costretti ad aspettare nelle ambulanze, fuori dagli ospedali, anche oltre 11 ore. A riferirlo è il britannico Guardian, riportando l’allarme della Association of Ambulance Chief Executives (Aace), secondo cui ogni servizio di ambulanza nel Paese è al momento al massimo livello di allerta.
«Siamo estremamente preoccupati del livello senza precedenti di ritardi, che si stanno verificando nel Regno Unito, nel trasferimento dei pazienti in ospedale», ha dichiarato Martin Flaherty, direttore della Aace. Le linee guida nazionali prevedono un massimo di 15 minuti per il trasferimento dall’ambulanza al reparto ospedaliero, ma da agosto ormai si verificano code anche di 20 ambulanze all’ingresso dei Pronto soccorsi.

Si tratta di un problema cronico che l’Nhs, il sistema sanitario nazionale, non è stato ancora in grado di risolvere e che è stato aggravato dalla forte pressione esercitata dal Covid sui servizi di Pronto soccorso. «Sono molto preoccupato del fatto che questi ritardi diventeranno ancora più gravi senza una effettiva pianificazione su come affrontarli», ha denunciato il dottor Ian Higginson, vice presidente del Royal College of Emergency Medicine. «Siamo sull'orlo del baratro, in termini di qualità delle cure che possiamo offrire ai nostri pazienti», ha aggiunto il medico. I dati pubblicati una settimana fa dall’Nhs hanno rivelato che, il mese scorso, 2,1 milioni di persone si sono rivolte al Pronto soccorso, una cifra record per settembre, con un aumento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2020. I ritardi nel trasferimento dei malati in ospedale incidono spesso anche sui tempi di risposta delle ambulanze alle chiamate di emergenza, che in Inghilterra al momento sono i più lunghi da quando si è iniziato a registrare il dato, cioè da aprile 2018.

L’alto numero di casi è in parte il risultato di un alto numero di test: in Gran Bretagna se ne fanno quasi un milione al giorno, circa il doppio per esempio che in Italia. Ma i contagi quotidiani, con una popolazione equivalente, sono dieci volte più alti a causa delle minori misure preventive prese dal governo britannico: niente obbligo di Green Pass, niente più mascherine nemmeno al chiuso.

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