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Braccio finto di silicone per evitare il vaccino? Una tecnica che dilaga tra i no vax in Russia e Australia

Il cartone animato mostrato dalla tv russa

L’episodio di Biella, dove un 50enne si è presentato al centro vaccinale con un avambraccio di silicone, tentando di beffare i sanitari (senza successo), non è il primo del genere nel mondo. Anzi. Già in Russia e in Australia, ad esempio,  altri no vax hanno utilizzato la stessa tecnica per superare quello che ritenevano un inutile e dannoso “ostacolo”.   A Melbourne, una persona,  come riferisce il sito news.com.au, ha usato un arto di silicone, costato circa 1500 dollari, indossando una giacca invernale per nascondere il braccio vero. La protesi infatti è disponibile per l’acquisto online, in varie tonalità e colori di pelle.

Anche in Russia, la produttrice cinematografica Rosya Skrypnik ha rivelato che una collega truccatrice, nel suo laboratorio,  sempre più spesso riceve da moltissime persone la richiesta di "un cuscinetto di silicone da applicare al braccio, in modo che il vaccino venga iniettato in una 'spalla finta'".  Un oggetto per il quale i no vax sarebbero disposti a spendere cifre astronomiche.

Inoltre, l’influencer di TikTok Nika Viper ha reso popolare questa idea folle con un suo video in cui simula una finta vaccinazione con un braccio di silicone. Il filmato ha ricevuto decine di migliaia di like e condivisioni.  La storia dei no vax alla ricerca spasmodica di braccia finte in vendita è stata confermata anche dalla TV di stato russa. Il popolare programma televisivo “60 Minutes” ha trasmesso un cartone animato che mostra l'uso del braccio finto durante una vaccinazione. Il presentatore Evgeny Popov ha spiegato che i no vax russi usano molto spesso questa tecnica “teatrale” per ingannare i medici.

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