“Ieri sera in Consiglio è stato avviato l’iter che condurrà, nei tempi indicati dalla legge regionale e dopo un’attesa ventennale, alla nascita dell’Azienda Ospedaliera - Universitaria che sarà intitolata a ‘Renato Dulbecco’, il premio Nobel per la medicina nato il 1914 a Catanzaro. L’obiettivo è costituire, con la partecipazione delle professionalità ospedaliere e universitarie, nel capoluogo di regione e al servizio della Calabria, un Polo sanitario-universitario d’eccellenza tra i più ragguardevoli del Mezzogiorno”.
Lo dice il presidente del Consiglio regionale dopo l’approvazione, nella seduta consiliare di martedì sera, della legge che (recependo i principi indicati nella sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2021) punta alla fusione per integrazione dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese -Ciaccio” con il Policlinico Universitario “Mater Domini” e di cui il presidente Filippo Mancuso è stato il proponente e il relatore in Aula.
A questo esito legislativo, si è giunti a seguito della convergenza politico-istituzionale tra il presidente della Giunta, Occhiuto (commissario per la sanità), il presidente Mancuso e il rettore dell’Università “Magna Graecia” prof. Giovambattista De Sarro.
Nella relazione al provvedimento legislativo si specifica che “l’attuazione della fusione è affidata al protocollo di intesa che va sottoscritto, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, tra il Commissario per la sanità calabrese e il Rettore dell’Università di Catanzaro”. “Protocollo che - sottolinea il presidente Mancuso - dovrà tenere conto, in particolare nella fase di avvio delle attività, delle vocazioni assistenziali, di emergenza urgenza dell’Azienda Pugliese Ciaccio e di elezione, urgenza, didattica e ricerca della Mater Domini”.
Conclude il presidente dell’Assemblea regionale: “Sulla sanità, a partire dall’approvazione dell’ ‘Azienda-zero’ proposta dal presidente Occhiuto e finalizzata a razionalizzare il sistema sanitario e a garantirne la governance, abbiamo messo due punti legislativi fermi, per assicurare il diritto alla salute e nella prospettiva di un Consiglio regionale che avverte la responsabilità di dare, ai problemi di più stringente attualità come la sanità, le risposte che i calabresi attendono da troppo tempo”.
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