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Letta: "Scenario da incubo con il centrodestra al 70% dei seggi. Abbiamo 17 giorni per evitarlo"

Il segretario del Pd si rivolge ai candidati in un discorso fatto sulla piattaforma Zoom. Insorgono gli avversari

"Voglio lanciare un allarme per la democrazia italiana, peso le parole, non voglio usarle a vanvera: abbiamo 17 giorni per cambiare la storia del nostro Paese ed evitare che l'allarme per la democrazia italiana diventi realtà". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in un discorso ai candidati, via Zoom.

"Fra le percezioni sbagliate che si stanno diffondendo nel Paese c'è quella secondo cui a destra "vinceranno, ma non governeranno, perché si squaglieranno subito dopo e a quel punto si rimescoleranno le carte in Parlamento; sarà come una falsa partenza, ma poi tutto tornerà normale. Percezione sbagliatissima, perché con una vittoria larga della destra - ha proseguito Letta - le carte si rimescoleranno, ma all'interno della destra. Tutti coloro che sono fuori dalla destra non avranno nessuna voce in capitolo".

"Sta a noi salvare noi stessi, salvare l'Italia"

Un'altra è: "tanto l'Europa alla fine ci salva, tanto non ci possono far fallire, tanto comunque la sistemeranno loro, da Bruxelles. È una terza percezione sbagliatissima che mi ricorda molto quello che accadde nel Regno Unito prima del voto della Brexit. Pensarono in questo modo e alla fine tanti non andarono a votare, perché non pensavano sarebbe stato così decisivo. Eppure quel voto, una volta dato, è rimasto per sempre, come è giusto che sia. Perché il voto in democrazia non può immaginare una cancellazione successiva. Una volta che hai votato quelle sono le conseguenze. Ecco quindi la terza percezione sbagliata: dopo non ci salverà qualcun altro, sta a noi oggi, nella campagna elettorale e nel voto, salvare noi stessi, salvare l'Italia".

"Il voto a Calenda o Conte consente alla destra di superare il 70% dei seggi"

"Un +4% a Calenda o a Conte tolti a noi, oggi, consentirebbero alla destra di superare il 70% di rappresentanza parlamentare. Viceversa, un +4% a noi consentirebbe di tenere la destra sotto il 55% e quindi di riportare la partita nella contenbilità. Pensate agli effetti perversi di questa legge elettorale. Tutto questo ovviamente per la questione degli uninominali, dove si gioca la partita e dove viene eletto il primo o la
prima. Ecco perché questa torsione ipermaggioritaria ci dice che per evitare il rischio della democrazia c'è solo il voto per noi".

Rampelli (FdI) a Letta: "Avete governato 11 anni senza mai aver vinto le elezioni"

«Hanno governato per 11 anni senza mai aver vinto le elezioni. Non sono il PD ma il PDP, Partito del Potere a ogni costo, anche a dispetto della democrazia. Si sono - sottolinea Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia rispondendo a Letta - scippati Palazzo Chigi l’un l’altro, alternando dal 2011 governi tecnici teleguidati da loro e governi politici capitanati dai loro segretari di partito. Sono stati brutali, tanto da costringere gli italiani e i media a sedute psichiatriche collettive sulle loro riunioni fiume; hanno cambiato segretari come calzini e capi di governo come slip, litigano tra come galli nel pollaio. Volevano fare il campo largo e hanno varato tre campetti di padel con l’unico scopo di racimolare più voti. Hanno ridotto l’Italia a una succursale della finanza speculativa, fondato, occupato e fatto fallire banche poi salvate con i soldi dei cittadini. Non sono stati capaci di regolarizzare l’immigrazione gettando gente disperata nelle braccia della criminalità, dell’illegalità e del lavoro nero, polverizzando una secolare tradizione italiana di emigranti laboriosi e rispettosi delle nazioni che li ospitavano, e oggi Letta parla di pericolo per la democrazia... sono veramente senza vergogna. Noi non puntiamo alla gestione della cosa pubblica per nostro tornaconto ma a risollevare l’Italia dal declino e per farlo sarà necessario liberarla dall’arroganza che vi ostinate a mettere in mostra, una vera e propria tirannide».

Mulè (FI): "Letta ha passato il segno"

A rispondere alle parole di Letta c'è anche Forza Italia con il deputato Giorgio Mulè: «Va bene la disperazione, ma ora davvero si è passato il segno. Enrico Letta è un incendiario che rischia di portare il Paese verso una spirale molto rischiosa oltre a fare la felicità degli speculatori. Quando descrive l'avversario politico come un pericolo per la democrazia che va evitato «facendo tutto il possibile», diventa come uno di quei cattivi maestri che in passato insegnarono come si potesse sovvertire l’ordine democratico con la violenza. Non si gioca con le parole, che il segretario del Pd sostiene e di «pesare» e di non usare «a vanvera», perché, gli piaccia o meno, possono produrre gravissime conseguenze. Fra gli elettori - per fortuna pochi - che le ascoltano, possono esserci infatti persone che credono a qualsiasi fandonia venga loro raccontata. Descrivere poi il popolo di centrodestra come composto da milioni di golpisti o fiancheggiatori di chi vuol affossare la democrazia è indecente. Quindi, caro Letta, se ne sei capace, riporta il dibattito nei confini più corretti della dialettica sui programmi. Perché alla violenza delle tue parole risponderemo con il voto libero e, questo sì, democratico»

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