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'Ndrangheta a Milano, restano in carcere Davide Flachi e altri 9 indagati. Terlizzi ai domiciliari

Deve restare in carcere Davide Flachi, il figlio del boss della 'ndrangheta del quartiere milanese della Comasina Pepè Flachi (morto a gennaio), fermato tre giorni fa nell’inchiesta della Dda di Milano su presunti traffici di droga e armi, frodi alle assicurazioni ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Lo ha deciso il gip milanese Livio Cristofano che ha confermato il carcere per altri nove indagati, mentre ha disposto i domiciliari per due dei 13 fermati, Massimo Molteni e Marco Iazzani.

Il giudice non ha convalidato i fermi per nessuna delle posizioni, perché ha valutato che non sussistesse il pericolo di fuga contestato dai pm, e ha disposto nel suo provvedimento i domiciliari anche per Franco Terlizzi, ex pugile ed ex naufrago dell’Isola dei Famosi, per una parte delle imputazioni che non riguardava il fermo eseguito tre giorni fa, ma una precedente e pendente richiesta cautelare. Per Terlizzi già in mattinata il gip di Monza per rogatoria aveva deciso i domiciliari sulla prima parte delle accuse contestate. Nelle oltre 500 pagine di ordinanza il gip parla di "straordinaria capacità criminosa dell’organizzazione" capeggiata da Davide Flachi che "già da minorenne" era stato "condannato per tentata estorsione" e di cui è dimostrata la "pericolosità sociale".

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