L'interesse del settore agroalimentare della società moderna è sempre più in stretta relazione con la necessità di preservare la salute umana e sviluppare processi di trasformazione e produzione ecosostenibili. In virtù di ciò, gli approcci strategici che si occupano del recupero di composti a elevato potere ossidante da sottoprodotti industriali sono sfide per ottenere un riciclo razionale delle risorse e ridurre, allo stesso tempo, il problema dello smaltimento dei rifiuti. In questo scenario, un gruppo di ricercatori (Carmela Conidi, Laura Donato, Catia Algieri e Alfredo Cassano) dell'Istituto per la Tecnologia delle Membrane, che ha sede nell’UNICAL ed è uno dei numerosi istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (il più grande ente di ricerca italiano), ha applicato, per la prima volta, una strategia sostenibile mirata alla valorizzazione delle bucce di castagna fornite dall’azienda Alpa Sas di Gualtieri M.C. & C. (Rogliano, CS) che opera nel settore della trasformazione della castagna ed è presente sul territorio calabrese da diversi anni.
L’obiettivo dei ricercatori è stato quello di sviluppare un processo innovativo, soddisfacente i principi della chimica sostenibile grazie alla combinazione di una fase di estrazione con acqua e operazioni a membrana da ultrafiltrazione (UF), nanofiltrazione (NF) e osmosi inversa (OI) in un design sequenziale. Partendo da bucce di castagna essiccate, l’intero processo ha permesso di separare e purificare diversi composti bioattivi a elevato potere antiossidante (acidi gallico, ellagico e tannico) appartenenti alla classe dei polifenoli e, allo stesso tempo, produrre acqua pulita.
I composti bioattivi sono sostanze naturali, presenti negli alimenti di origine vegetale, che intervengono nella regolazione di numerose funzioni biologiche del nostro corpo contribuendo alla prevenzione e/o controllo di numerose malattie (patologie cardiovascolari, malattie reumatiche, cancro e altre patologie legate all’invecchiamento). La loro azione benefica si esplica attraverso numerose attività, quali, per esempio, attività antiossidante e antiinfiammatoria, stimolazione del sistema immunitario e del metabolismo ormonale, attività antibatterica e antivirale, regolazione degli enzimi di detossificazione. Grazie alle loro proprietà i composti bioattivi sono utilizzati nelle formulazioni nutraceutiche, farmaceutiche e cosmetiche. Di conseguenza vi è un interesse crescente teso al loro recupero dalle matrici naturali in cui sono presenti o da fonti agro-alimentari di processo.
I risultati di questa ricerca sono promettenti per l'applicazione della strategia proposta su larga scala, puntando a un'efficace valorizzazione industriale delle bucce della castagna attraverso il recupero dei composti preziosi in esse presenti e soddisfacendo il concetto di economia circolare in termini di riduzione dello smaltimento e del rischio ambientale.
I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Journal of Cleaner Production.
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