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Juve, un'altra perdita di bilancio (-29,5 milioni). Lunedì udienza Prisma

Agnelli ed Elkann

La Juventus accumula un’altra perdita nei suoi conti, 29,5 milioni di euro, a metà di questa difficile stagione nella quale deve risalire la china dai guai giudiziari e dai cattivi risultati dei primi mesi. Un "significativo miglioramento», comunque, rispetto al rosso del primo semestre 2021/2022 che ammontava a 112,1 milioni; mentre l'indebitamento finanziario netto vola a 333 milioni (erano 164,7 al 30 giugno 2022.
La relazione finanziaria semestrale è stata approvata venerdì dal cda del club bianconero, riunito sotto la presidenza di Gianluca Ferrero. L’esame dei conti al 31 dicembre era inizialmente previsto a inizio marzo ma il cda aveva poi deciso di spostarlo per analizzare gli ulteriori atti d’indagine dell’inchiesta «Prisma» sui bilanci della Juventus depositati dalla Procura della Repubblica di Torino il 27 febbraio e il 21 marzo. E proprio all’analisi di quella documentazione sono dedicati alcuni paragrafi della relazione semestrale. «Specifica attenzione» è stata riservata ad alcuni 'promemoria' o 'memorandum', risalenti agli anni 2018, 2019 e 2020, «attinenti a possibili operazioni di calciomercato con alcuni altri club».
Dall’analisi compiuta dai consulenti, legali e contabili, incaricati dalla Juventus risulta - cosi sostiene la società bianconera - «la radicale irrilevanza ed inesistenza sotto il profilo giuridico, sia per l’ordinamento sportivo che per quello statuale». Una conclusione che porta a dire la Juventus che quei 'memorandum' «non rappresentano contratti» e che «non hanno effetti contabili sulle situazioni economico-patrimoniali e finanziaria del primo semestre del corrente esercizio e di quello precedente».
Ma ora sta per iniziare la partita con la giustizia ordinaria, con l’accusa sostenuta dai procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal sostituto Mario Bendoni, dopo la decisione del terzo pm, Cirio Santoriello, di astenersi, in seguito alle polemiche divampate per la pubblicazione di vecchi video in cui, scherzando, manifestava il suo odio per la Juventus.
Lunedì mattina è convocata l’udienza preliminare dell’inchiesta 'Prisma', ma potrebbe subito esserci uno stop e la palla potrebbe passare alla Corte di Cassazione. Le difese degli indagati, l’ex presidente Andrea Agnelli e altri dirigenti, oltre alla stessa Juventus, infatti, intendono proporre una questione di competenza territoriale (con trasferimento del processo a Milano) e il giudice, a meno che non la ritenga palesemente infondata, può interpellare d’ufficio proprio la Corte di Cassazione, che a sua volta deciderà in camera di consiglio. Si tratta di una procedura prevista dalla riforma Cartabia, che è entrata in vigore solo da pochi mesi.

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