Reggina, dopo lo stop della Covisoc c'è ancora speranza: ecco come si può ribaltare la sentenza. Le prossime tappe
Domanda d'iscrizione irregolare. La Reggina non ha al momento i requisiti per partecipare al prossimo campionato di serie B e verrebbe riammesso il Brescia di Cellino. Non è una sentenza inappellabile: è il parere della Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche. Ma è un pronunciamento che peserà moltissimo, contro il quale la società presenterà ricorso entro le 19 del 5 luglio. Sarà poi il consiglio federale, nella seduta già convocata per giorno 7 a prendere una decisione sull'esclusione. In opposizione ad una eventuale delibera che dovesse negare la concessione della licenza nazionale, sarà poi possibile l'appello al Collegio di Garanzia del Coni. E dopo potrebbero anche esserci altri due ulteriori gradi di giudizio davanti alla magistratura ordinaria.
Battaglia a colpi di carte bollate
Si annuncia dunque un mese ancora più carico di suspence, nel quale proseguirà la battaglia a colpi di carte bollate, per impedire che 129 anni di storia della società amaranto finiscano affogati nelle acque dello Stretto. E' uno dei momenti più difficili per il club e si possono ben comprendere lo scoramento e l'incredulità dei tifosi. In sede di ricorso, e questo aspetto avrà il valore di un macigno, la Reggina non potrà produrre ulteriore documentazione a sostegno delle proprie ragioni.
La contestazione
Alla base del semaforo rosso della Covisoc, c’è solo il mancato pagamento della somma di 757 mila euro per lo stralcio del debito nei confronti del fisco, il cui versamento, secondo le indicazioni della federazione, avrebbe dovuto essere effettuato entro il 20 giugno, mentre il tribunale aveva fissato la scadenza per il prossimo dodici luglio. Sarà compito dei legali (la Reggina è difesa dall’avvocato Paolo Rodella) smontare i rilievi e le irregolarità riscontrate, muovendosi in punta di diritto. Sarebbe la prima volta di una società di calcio esclusa per avere aderito ad una legge dello Stato, il decreto salva imprese. Una legge ritenuta in conflitto con l'ordinamento sportivo, che tira dritto per la sua strada, rivendicando la propria autonomia. Ha prevalso, pertanto, la linea dura della Figc. Nella Capitale non hanno dunque tenuto conto della decisione del Tribunale reggino che è venuto incontro al patron Saladini.
Difesa a oltranza dell’operato
Dal punto di vista giuridico la Reggina conta, appunto, sulla scadenza dell’omologa e non su quella federale, per cui la partita non sembrerebbe ancora chiusa. Dal Sant’Agata sono sicuri della correttezza del loro operato. E’ evidente la discrepanza tra giustizia sportiva e ordinaria e c’è il rischio che la stagione sportiva subisca ritardi a causa delle pendenze giudiziarie. Piani sconvolti e speranze. La fase precedente alla decisione della Covisoc si è rivelata un vero e proprio sbarramento che di fatto ha interrotto le trattative per il cambio di proprietà. Sembrava vicina la fumata bianca, ma le firme si sarebbero bloccate in attesa del pronunciamento dell’organo di controllo. I probabili compratori avrebbero comunicato a Saladini che intendevano aspettare il 30 giugno prima di mettere nero su bianco, ma lunedì potrebbe esserci un’accelerata anche per dare un segnale positivo, di speranza, in questo momento delicato.
Tutto in bilico
La notizia del no della Covisoc è arrivata anche a Modena dove abita Taibi, sempre in contatto con Inzaghi. Il ds stava preparando il ritiro che sarebbe dovuto cominciare lunedì 10, in Sila. L’ex portiere è legato alla società amaranto da un contratto biennale, come “Superpippo”. Cosa sarà adesso del duo Taibi-Inzaghi? Ci si augura che possano proseguire il percorso a Reggio Calabria. La speranza è l’ultima a morire.