Un rappresentante di commercio, cinquantenne, proprietario di una berlina di fabbricazione tedesca: è questo il profilo dell’insospettabile (presunto) pedofilo arrestato dai carabinieri della Stazione centro di Cosenza. L’accusa? Abusi sessuali su un ragazzino sedicenne adescato a tarda sera nel centro del capoluogo bruzio. La vittima era su un monopattino quando l’uomo ha accostato l’auto per salutarlo. La scusa scelta per “abbordare” il ragazzino è stata banale: il cinquantenne gli ha chiesto dove stesse recandosi mostrando la disponibilità ad accompagnarlo per accorciare, vista l’ora tarda, i tempi. Il minore s’è ingenuamente fidato del gentile sconosciuto anche perchè l’indagato gli ha detto (circostanza assolutamente falsa) di essere amico dei genitori. Il sedicenne è salito sulla berlina ed è scattata la trappola. L’uomo ha subito cambiato atteggiamento e, dopo aver bloccato le sicure agli sportelli, s’è avviato verso una via secondaria. Poi ha fermato l’auto e s’è avventato sul ragazzino.
Il minore, dopo concitate fasi non raccontabili, è poi riuscito a farsi “liberare”. Tornato a casa ha parlato dell’accaduto con i familiari che hanno immediatamente sporto denuncia. La ricezione della notizia di reato ha indotto i militari della compagnia cittadina (diretta dal maggiore Antonio Quarta) ad avvisare la Procura della Repubblica bruzia, guidata da Mario Spagnuolo, e sono partite le indagini.
La descrizione del cinquantenne e il tipo di auto usata hanno spinto gli investigatori, coordinati dal comandante della Stazione Centro, Renato Morrone, a verificare i possessori di quel tipo di veicolo nel Cosentino. Le ricerche minuziose hanno dato l’esito sperato. Già, perché è saltato fuori il nome del rappresentante cinquantenne che risultava gravato da altri accertamenti giudiziari riferibili ad abusi sessuali.
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