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Il calabrese Francesco Pacienza vince il “Porto Cesareo Film Festival” per la sezione documentari

La foto di gruppo dei premiati

Il calabrese Francesco Pacienza si è aggiudicato il prestigioso premio nella categoria documentari con la sua opera “Il mar Piccolo – La Lembeh in Italia” al “Porto Cesareo Film Festival”, appena svolto in Puglia. Pacienza, originario di Altomonte, è un giornalista subacqueo, oltre che fotografo e documentarista molto conosciuto ed apprezzato soprattutto all'estero, a livello internazionale. Il mar Piccolo da lui raccontato è un incredibile scrigno di biodiversità pari a quello dello stretto di Lembeh in Indonesia. L'edizione 2023, dal titolo “Il cinema specchio” è stato un «Viaggio in mare con occhi sulla terra, che ha raccontato un cinema nuovo, come strumento ideale per narrare e raccontare storie sempre diverse». La sua location è stata individuata presso due delle torri costiere del XVI secolo che caratterizzano la costa ionica salentina: Torre di Santo Stefano (o Torre Chianca) e Torre di San Tommaso (o Torre Lapillo), un patrimonio architettonico, storico e culturale prezioso. Il Porto Cesareo Film Festival, nonostante la sua giovane età, è alla sua terza edizione, e si è già guadagnato una buona credibilità a livello internazionale per la sua perfetta organizzazione e per la qualità e professionalità delle giurie che sono chiamate a designare, anno dopo anno, i lavori più meritevoli. Per il terzo anno consecutivo, il Porto Cesareo Film Festival ha rinnovato, quindi, il suo appuntamento con una rassegna cinematografica tra le più suggestive d’Europa, ed ha visto la partecipazione di 2700 opere, tra cortometraggi, mini cortometraggi e documentari, provenienti da ben 115 Nazioni, al fine di promuovere e far conoscere il territorio e il suo patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e archeologico sommerso. I temi portanti del festival sono stati quelli di sensibilizzare al rispetto della natura, denunciare i danni ambientali e le catastrofi causate dall'uomo ed indagare i confini tra mare e terra. E Quello di Pacienza è stato il primo documentario al mondo interamente girato sott'acqua utilizzando uno smartphone abbinato ad una custodia Diveshot e a sistemi d’illuminazione Revolution. Ha prevalso con questa la motivazione della giuria che ne ha decretato la vittoria: «Per l’aver utilizzato con maestria ed efficacia uno strumento alla portata di tutti, quale uno smartphone, mostrandoci tutto ciò che avviene sott’acqua. Un documentario per tutti gli amanti del mare, dai più piccoli fino agli adulti: per sensibilizzare sull’enorme impatto che l’uomo, con i suoi comportamenti, ha sull’equilibrio di questo fondamentale ecosistema per la vita dell’intero pianeta Terra. Un vero Paradiso da scoprire, conoscere e preservare». Una mole di lavoro non indifferente per la giuria composta da Luca Bandirali, ricercatore Senior RTDb in Cinema Fotografia Televisione presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento; Virginia Panzera, docente di audiovisivo, autrice, redattrice e assistente alla regia per alcune delle più importanti produzioni in Italia come Rai, Endemol, Sky; Piergiorgio Martena, attore, regista e acting coach salentino, fondatore di Tujunga; Dario Di Mella, direttore della fotografia, operatore di macchina, insegnante stabile di Direzione della Fotografia per l’Accademia del Cinema Ragazzi di Enziteto e per l’Università romana Luiss Writing School for Cinema. Tornando al documentario, i suoi testi sono stati scritti da Alessandra Martella che ha descritto queste meraviglie in maniera impeccabile. La voce narrante è stata quella di Daniela Rinaldi, speaker professionista, che è riuscita a dare emozione ed enfasi alle clip del documentario. Un altro calabrese, Joe Bavasso ha scritto i brani che compongono la colonna sonora originale. La scelta della voce femminile, Francesco Pacienza la motiva così: «Seppur il mare ha un nome maschile, in tutte le culture è considerato genitrice di vita; chi più di una donna genera vita? La voce femminile ben si accompagna nel raccontare questa immensa biodiversità che è vita».  L’evento è stato realizzato dal Coordinamento Ambientalisti Pro Porto Cesareo ODV nell’ambito del progetto A-Mare i Giovani (Progetto co-finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale nell’ambito del Piano Azione e Coesione - Avviso Giovani per il Sociale ed. 2018), coordinato dall’avv.to Marco Greco, con la direzione artistica di Anna Seviroli e con il sostegno del Comune di Porto Cesareo, Apulia Film Commission e l’Area Marina Protetta “Porto Cesareo”.

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