La Procura aveva chiesto nove mesi di reclusione. Ma il giudice monocratico Di Fresco ha assolto "per non aver commesso il fatto" la presidente di Gemmo S.p.a., Susanna Gemmo, e un manager della società, Francesco Trimarchi. Erano loro i due imputati del procedimento penale per la tragica morte di Salvatore D’Agostino, il quindicenne di Gaggi deceduto nel 2016 dopo essere rimasto folgorato urtando un faretto nella piazza del suo paese, in un luogo accessibile a tutti, mentre giocava a calcio con gli amici. I genitori del ragazzo, parte civile nel procedimento, erano assistiti dall’avvocato Filippo Pagano.
Ai due era contestato l'omicidio colposo in concorso: Gemmo Susanna in qualità di legale rappresentante della società Gemmo S.p.a., affidataria del “servizio luce e dei servizi connessi”, in concreto del servizio di gestione dell’impianto di pubblica illuminazione del Comune di Gaggi e del servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso, e Trimarchi Francesco, in qualità di dipendente della società Gemmo Spa responsabile della gestione della suddetta commessa.
Francesco Trimarchi è stato difeso dagli avvocati Alessandro Faramo di Messina e Giuseppe Bana di Milano, Susanna Gemmo dagli avvocati Marcello Bana e Jacopo Campognani di Milano.
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