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Roberto Burioni: "Siamo vicini a sconfiggere il cancro, anche in fase avanzata"

Roberto Burioni

La scienza ha compiuto passi da gigante e, con il supporto dell’intelligenza artificiale, si sta avvicinando significativamente alla vittoria sulla battaglia contro il cancro. Questo è il messaggio centrale del virologo e immunologo Roberto Burioni, evidenziato nel suo ultimo lavoro letterario – Match Point – che si focalizza esattamente sulle innovazioni nelle terapie antitumorali.

Ad esempio, una ricerca italiana, pubblicata su Nature e guidata dall'Istituto San Raffaele di Milano, ha identificato recentemente un nuovo bersaglio terapeutico contro il tumore del pancreas, scoprendo un meccanismo chiave nella crescita del tumore. Sebbene l'applicazione clinica sia ancora lontana, il progresso apre una promettente via per rallentare la progressione della malattia, aprendo una nuova frontiera nella comprensione e nel trattamento di uno dei cancri più letali.

— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) November 5, 2023

Testimonianze di successo e progresso

Nell'ambito di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Burioni fa riferimento al caso dell'ex presidente americano Jimmy Carter, il quale, nonostante la diagnosi di metastasi cerebrali nel 2015, ha recentemente festeggiato i 99 anni. Questo esempio, secondo Burioni, dimostra come la medicina non operi miracoli ma come si sia evoluta diventando sempre più precisa ed efficace nel trattamento delle patologie oncologiche.

Avanzamenti nella cura dei tumori avanzati

Il salto qualitativo più significativo è stato osservato nei tumori in fase avanzata. Burioni sottolinea che, in passato, si potevano curare con successo principalmente quelli individuati in fase precoce, mentre ora si vedono progressi sostanziali anche negli altri casi. A tale successo hanno contribuito non solo gli ingenti investimenti nella ricerca scientifica, ma anche la sinergia tra diverse discipline, che vanno dalla biologia molecolare alla diagnostica, fino all'apporto dell'intelligenza artificiale.

Curiosità storiche e il ruolo della chemioterapia

Nel suo libro, Burioni riporta la sorprendente origine della chemioterapia, rintracciabile al porto di Bari durante la Seconda guerra mondiale. Una nave americana fu bombardata dall'aviazione tedesca e il suo carico di iprite, un gas letale, rivelò proprietà che potevano uccidere alcune cellule in maniera selettiva - un concetto che sarebbe poi stato alla base della chemio.

Rappresentazioni della malattia e critica alla metafora del "lottatore"

Burioni critica l'uso della metafora del "lottatore" spesso associata ai pazienti oncologici. Egli argomenta che coloro che sono colpiti da tale malattia hanno a disposizione solo le armi fornite dalla ricerca medica; quindi, il successo nel "lottare" contro il cancro non dipende dalla forza di volontà individuale, ma dall'avanzamento scientifico e dalla qualità delle cure disponibili.

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