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Fine della concessione: Reggina alle prese con il rebus degli allenamenti

Viene meno la possibilità di utilizzare il “Sant’Agata” e la squadra amaranto è costretta a lavorare in “esilio”. Croce Valanidi e Campo Calabro le possibili soluzioni temporanee, ma si punta a una gestione bis

Il 2024 per la Reggina è iniziato sulla scia della fine del 2023. L’uscita inevitabile dal Sant’Agata, dovuta alla scadenza della concessione provvisoria, ha portato una serie di problematiche per le quali si stanno adottando soluzioni che troveranno attuazione proprio in concomitanza dei primi giorni dell’anno appena iniziato. Oggi è prevista la ripresa degli allenamenti della squadra. Gli uomini di Trocini, che torneranno a giocare una partita di campionato il 14 gennaio contro l’Acireale, svolgeranno ancora la propria seduta di lavoro allo stadio Oreste Granillo. Da domani sono in ballo altre soluzioni: i campi dell’Asd Valanidi, la struttura del Gallico Catona e proprio in chiusura di 2023 si è fatta strada l’ipotesi Campo Calabro.
Il club si è mosso con anticipo, ma già oggi si dovrebbe avere un quadro più chiaro di quello che sarà il cronoprogramma relativo alla collocazione degli allenamenti con la prima variazione rispetto allo stadio, Con la prossima gara ufficiale ancora lontana, il tema più importante di questa fase resta il centro sportivo Sant’Agata. Il mese di gennaio sarà fondamentale, tenuto conto che ci sono due fronti: uno aperto e uno atteso. Entro il 5 gennaio va presentata la manifestazione d’interesse per una nuova gestione semestrale della parte di struttura che era già in uso alla nuova Reggina. Non ci sono praticamente dubbi sul fatto che, entro il termine, il club provvederà a presentare la documentazione necessaria. Anche perché dover muoversi tra più campi di allenamento e aver perso la foresteria sono situazioni che non aiutano ad avere ordine organizzativo. Tutte le domande pervenute saranno valutate da un'apposita commissione.
Tra i fattori che saranno oggetto di valutazione ci saranno la solidità finanziaria dell'organismo sportivo che intendesse avere la temporanea gestione dell'impianto, l'organizzazione societaria/associativa e lo svolgimento di attività calcistica nella stagione in corso (la partecipazione a campionati ufficiali, amatoriali, agonistici). La temporaneità della concessione, inoltre, ha fatto sì che sia stata indicata un’eventuale preferenza per operatori sportivi con sede legale all'interno della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Tutti aspetti che rendono La Fenice Amaranto una società che ha possibilità di riavere il Sant’Agata, benché occorra comunque scoprire se ci saranno altre manifestazioni d’interesse. Forse già entro il mese di gennaio ci si attende un bando per una gestione molto più lunga del centro sportivo e successiva ai sei mesi della prima assegnazione. La procedura sarà comunque più lunga di quella in corso. Oggi si parla di una concessione con relativi costi di gestione con un canone di 5000 euro al mese (oltre addizionale regionale nella misura prevista della legge) per foresteria, campi numero 2 e 3 con spogliatoio annesso, palestra, sala stampa, deposito e lavanderia. Nel bando a lungo termine si dovrà probabilmente tenere in considerazione l’intera struttura , con un impegno considerevole sia in termini economici che di progettualità per chi si assumerà l'onere della gestione di un centro potenzialmente di primo livello, ma su cui occorrono investimenti per riportarla al massimo della funzionalità.

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