Le definisce condotte allarmanti il procuratore Domenico Capomolla, a margine della conferenza stampa dell'operazione che ha disarticolato le organizzazioni criminali che facevano la spola tra il carcere e l'esterno. E che hanno coinvolto Catanzaro, Cosenza, ma anche altre province d'Italia. "L'allarme è scaturito dal fatto che siano avvenute all'interno di un Istituto penitenziario", sottolinea il dottor Capomolla. "Fortunatamente la Polizia penitenziaria è dotata di articolazioni che consentono di vigilare e contrastare le condotte illecite. Il senso della detenzione non va smarrito. Sotto questo profilo, sono state determinanti le indagini condotte dal Nucleo dei carabinieri del Reparto provinciale, che ha consentito di approfondire anche i legami con l'esterno del carcere: traffico di stupefacenti, ingresso di cellulari all'interno e movimento di denaro. Si è appurato che è stato generato un ottimo profitto che avveniva anche su carte prepagate".
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