«Sono felice di ritrovare il pubblico calabrese, che ho riscontrato sempre attento, e una terra della quale conservo anche ricordi recenti, come la piazza vicino a Catanzaro, all'inizio vuota, che si è andata riempiendo improvvisamente nell’imminenza del mio concerto. E a Cittanova, l'occasione sarà anche quella di recuperare le tante altre volte in cui avrei voluto essere in Calabria”. Cosi Fabio Concato, in vista dell’unica tappa calabrese del suo concerto “Musico Ambulante Tour 2024” in programma questa sera al teatro Gentile di Cittanova. Un viaggio con cui l’artista milanese - affiancato magistralmente dai suoi musicisti: Ornella d’Urbano (piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso) e Larry Tommasini (chitarre) - ripercorre i suoi successi e ripropone fotografie di momenti precisi colti e incastonati con la musica. Un teatro di periferia assurge così a palcoscenico nazionale nell'ambito della ventesima stagione teatrale organizzata dall’associazione Kalomena presieduta da Girolamo Demaria che sta riscuotendo grande successo. «È un messaggio di vitalità molto importante sapere che sarà tanta la gente ad accogliermi: non esistono posti più deputati di altri; la musica, il teatro, la prosa e il cinema devono arrivare dappertutto. Una convinzione che – ammette Fabio Concato - ho maturato nel tempo, sulla spinta anche di queste parole di Lucio Dalla che tengo sempre a mente: «Gli inviti vanno accettati; se il pubblico ti chiama è perché ti vuole bene». Il tempo scorre dentro una vita passata in musica, «in una famiglia non perfetta ma stimolante. Mia mamma scriveva e mio papà faceva il rappresentante ma il suo amore vero è sempre stato il jazz e devo dire che non mi ha mai forzato perché seguissi le sue orme, nonostante si fosse accorto che avevo un certo talento; forse anche questa “libertà” ha agevolato il mio cammino artistico». E succede così che in lui, sempre più e sempre meglio, la musica e le parole si siano armonizzate per esprimere la ricchezza dei sentimenti e i valori veri della nostra esistenza. «È un cammino che ho provato a fare: unire la musica alla vita, alle sue sfide, alle difficoltà della gente che soffre, alla solidarietà e all'altruismo e noi artisti dovremmo potere contribuire ancora di più». E il richiamo è anche agli anni pieni di preoccupazioni e di ansie perché il Covid ha colpito la sua anima di artista (il singolo “L'umarell” cantato in dialetto milanese quale omaggio alla sua città duramente colpita dal virus, gli è valso l’Ambrogino d’oro per aver devoluto in beneficenza i proventi). «Mi sono illuso che la pandemia potesse rappresentare un momento di riflessione profonda sulle cose che non vanno e invece ha creato un peggioramento assoluto; il tasso di aggressività e di aridità è aumentato, i sentimenti si sono inaspriti, il consumismo continua a essere all’ordine del giorno, nonostante tutto quello che si è visto e si è patito. Si vive come se non ci fosse un domani e senza progetti, che indubbiamente costano denari e fatica, non si va da nessuna parte». Torniamo allo spettacolo di questa sera. Un concerto particolarmente raffinato, con tantissimi brani del suo repertorio che conta ormai 23 album pubblicati, 160 canzoni e oltre 40 anni di onorata carriera. “Ti ricordo ancora”, “Stazione Nord”, “Tienimi dentro te”, insieme a brani più intimistici farciti di semplicità del racconto, come “In trattoria”, o “Giulia”, brano considerato soprattutto da lui molto bello e dedicato alla seconda figlia. “Domenica bestiale”, una hit di grande successo si inserisce con facilità e predisposizione all’ascolto, una canzone che tutti conoscono e che si porta sempre nel cuore fino aduno dei momenti dove l’emozione prende il posto da protagonista: “051 222525”, il brano scritto per Telefono Azzurro, in omaggio ai bambini vittime di abusi e maltrattamenti. E ancora, pezzi del suo repertorio che l’hanno reso popolare nel tempo, come “Sexy tango”, dove ci si diverte, “Fiore di maggio”, altra celeberrima canzone dedicata alla nascita della prima figlia. “Non smetto di aspettarti”, “Rosalina” e “Buonanotte a te”. Ma ci sarà una sorpresa per il pubblico di Cittanova? Conclude così Fabio Concato che nel 2022 vince il “Premio Tenco”, il riconoscimento assegnato gli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale. «In questo progetto teatrale che sta per terminare, ci sono anche brani poco conosciuti che non sono mai stati sentiti cantati dal vivo. Ebbene, queste canzoni le dedico agli amici calabresi».