I familiari della docente Augusta Turiaco, morta a seguito di una trombosi poco meno di due anni fa, chiedono alla Procura della Repubblica la riapertura delle indagini contro AstraZeneca per l’ipotesi di omicidio colposo.
A seguito di alcuni fatti emersi dalla trasmissione televisiva “Report” dell’11 febbraio 2024, i familiari delle vittime hanno avviato nuove iniziative e chiedono alla Procura di Messina la riapertura delle indagini e l’accertamento della verità con la risposta a interrogativi rimasti privi di accertamenti rispetto ad un vaccino ritirato dalla somministrazione che avrebbe causato la morte di giovani donne e uomini.
Tra i tanti interrogativi: La documentazione scientifica relativa agli studi sugli adenovirus è stata utilizzata al fine della sperimentazione del vaccino Astrazeneca? Il rischio di trombosi ben individuato negli studi scientifici doveva essere citato all’interno del foglio illustrativo e del modulo del consenso informato della prof. Turiaco? Se gli effetti avversi erano ben noti alla comunità scientifica, perché questo vaccino è stato approvato?...
La famiglia Turiaco, quindi, non si ferma e chiede verità. "Allo stato attuale - spiega Daniela Agnello, legale che li assiste - permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi e si auspica che questa volta il Coordinamento delle Procure italiane ed europee, dopo aver acquisito il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e i decessi, voglia indagare e accertare i fatti, approfondire e fare chiarezza anche in nome delle tante vittime del vaccino AstraZeneca".
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