In occasione del Mese rotariano per la Costruzione della Pace e la Prevenzione dei Conflitti, promosso dal Rotary Presila Cosenza est, si è tenuto un convegno sul tema “Intelligence tra guerra e pace”, al quale hanno aderito i Club Cosenza Nord; Florence San Giovanni in Fiore; San Marco Argentano Valle dell’Esaro Centenario; Rende; Rogliano Valle del Savuto; Mendicino Serre Cosentine.
A tenere la relazione è stato Mario Caligiuri, Professore di Pedagogia della Comunicazione UNICAL, nonché Presidente della Società Italiana di Intelligence.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente del club, dott. Roberto Miniaci il quale, dopo avere posto l’attenzione sull’attualità del tema proposto alla luce dei gravi conflitti in corso, ha precisato che obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire a sensibilizzare e a promuovere una maggiore consapevolezza sui temi della pace e sull’impegno che da sempre il Rotary ha riservato per la sua costruzione.
Sul ruolo dell’intelligence per la sicurezza nazionale, la prevenzione dei conflitti e lo sviluppo socioeconomico dele pianeta, si è soffermato il prof. Caligiuri.
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, ha evidenziato Caligiuri, l’intelligence riveste un ruolo primario, indipendentemente dalla presenza di pace o guerra.
In ragione di ciò, ha affermato il relatore, la sua efficacia e la sua integrazione sono fondamentali per la sicurezza globale.
Le guerre moderne, infatti, non si limitano più al tradizionale campo di battaglia; oggi la guerra cibernetica e l’intelligence sono centrali nei conflitti.
La compresenza strategica di sistemi tecnologici capaci di gestire grandi quantità di informazioni e conoscenze è evidente.
Il confine tra guerra e pace, secondo Caligiuri, si fa sempre meno netto poiché gli strumenti e le tecnologie dell’intelligence vengono utilizzati in entrambi i contesti. È essenziale distinguere tra spionaggio in tempo di guerra e di pace.
Durante la guerra, l’intelligence è finalizzata a ottenere informazioni critiche per il successo militare, in tempo di pace, invece l’intelligence può essere utilizzata per prevenire minacce, monitorare attività criminali o garantire la sicurezza nazionale.
L’efficacia e l’integrazione dell’intelligence, ha concluso Caligiuri, sono dunque cruciali per la sicurezza globale.
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