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Nicotera, il testimone di giustizia Carmine Zappia non teme lo scioglimento

Per l’unica compagine in campo l’avversario da battere è il quorum, ma pendono gli esiti dell’accesso antimafia

La campagna elettorale è cominciata. Una sola lista in campo e per giunta incompleta, elezione garantita per tutti i candidati, un solo avversario da sconfiggere: il quorum. Tutto il resto, si potrebbe chiosare, è noia. Volendo peccare d’ottimismo, il sindaco uscente Pino Marasco ed i suoi fedelissimi, potrebbero già cantare vittoria. La lista con nove candidati anziché dodici è già oggetto di critiche e a far lievitare ancor di più lo sconcerto contribuisce, e non poco, la candidatura a capolista del testimone di giustizia Carmine Zappia, commerciante coraggioso che il 24 maggio 2019 si ribellò alla ‘ndrangheta facendo arrestare i suoi estorsori. Guardando alla sua situazione attuale, ammette di avere qualche preoccupazione perché «vivo sotto scorta – dice – ma non mi sento solo e cerco di andare avanti senza guardarmi indietro. Rifarei tutto quello che ho fatto a cominciare dalla denuncia. Oggi non penso di dover uscire “macchiato” da questa esperienza. Se ci sciolgono, ce ne torniamo tranquillamente a casa».

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