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Ponte sullo Stretto, i rilievi dell’Anac e la replica

Un capitolo della Relazione dell’Autorità anti-corruzione dedicato al collegamento stabile. “Stretto” e “Eurolink” avevano già risposto

L’Autorità nazionale anti-corruzione, nei giorni scorsi, ha presentato la sua Relazione annuale in Parlamento, dedicando un capitolo al Ponte sullo Stretto. Di fatto, vengono riassunti, in sintesi, i temi che erano stati già sollevati dal presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, durante l’audizione davanti alla Camera e al Senato nella primavera del 2023.
L’Anac sta monitorando l’evolversi delle procedure relative al collegamento stabile. E punta i riflettori sui rapporti con la società concessionaria (la “Stretto di Messina”), sulla verifica della sostenibilità economica e sulle garanzie riguardanti i subappalti. Si rileva «la necessità di chiarire meglio l’estensione dei poteri di controllo e vigilanza esercitabili dal Commissario straordinario nei confronti della “Stretto di Messina Spa” e dei relativi poteri sostitutivi dell’ente titolare dell’investimento». La “Stretto”, lo ricordiamo, è la società concessionaria, di proprietà dello Stato, con azionista di maggioranza il ministero dell’Economia (le altre quote sono suddivise tra il Mit-Anas, le Ferrovie e le due Regioni interessate, Sicilia e Calabria).
«Un altro aspetto di primaria rilevanza – sottolinea il presidente Giuseppe Busia – è quello relativo alla necessità di una attenta verifica della sostenibilità dell'opera, dal momento che i costi potrebbero subire notevoli aumenti, anche in considerazione di ulteriori richieste e prescrizioni che potrebbero essere formulate dal Contraente generale, del quale sarebbe altresì opportuno ribadire la responsabilità in ordine al rispetto delle tempistiche di esecuzione dei lavori». E come aveva ià detto nel maggio 2023, Busia ribadisce che «il rapporto con il Consorzio Eurolink appare sbilanciato anche in considerazione del fatto che il riconoscimento implicito della validità al 2023 del progetto del 2011, rispetto al quale è altresì pendente un contenzioso - finisce per attribuire allo stesso un notevolissimo potere contrattuale nell'ambito della definizione del contenzioso pregresso e nella determinazione di eventuali varianti e del relativo costo». E per queste ragioni, «è di fondamentale importanza – insiste l’Anac – la verifica del rispetto delle condizioni e dei vincoli previsti dalla disciplina euro-unitaria, anche al fine di evitare potenziali procedure di infrazione comunitaria».

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