Lunedì 23 Dicembre 2024

Marchio Reggina, i giorni del destino: attesa per l'asta che deciderà il nuovo proprietario

Lo stadio Granillo di Reggio Calabria

Chi ha a cuore le sorti della Reggina vede iniziare una settimana cruciale per il futuro. Il 28 e 29 maggio sono le date attraverso cui si conoscerà il destino del marchio Reggina 1914. Se il club, che ha rappresentato la città in Serie D nella stagione 2023-2024, riuscirà ad acquisirlo, si aprirà in maniera definitiva il fronte a discorsi che diventeranno unicamente calcistici. Una prospettiva di cui tenere conto, ricordando sempre che non è l’unica possibile. E sarebbe quasi una conquista, se si considera quello che sono stati gli ultimi mesi, nei quali il pallone che va in rete è diventato quasi un aspetto marginale rispetto alle legittime pretese della tifoseria, ai dubbi sul futuro e alle difficoltà a calarsi in una dimensione come la D che non è certo quella consona al blasone della città. Esattamente un anno e un giorno fa (era il 26 maggio 2023), gli amaranto di Pippo Inzaghi venivano eliminati dal Sudtirol nei playoff per la Serie A. Da quel momento in avanti si sono aperti una serie di capitoli in cui si è parlato pochissimo di campo e tanto di aspetti che con il rettangolo verde c’entrano poco o punto. Basta menzionare alcune parole chiave per ripercorrere mentalmente quello che, con il senno del poi, si è rivelato un vero e proprio calvario: Codice della Crisi d’impresa e dell’Insolvenza, perentorietà dei termini, presunta conflittualità tra ordinamento sportivo e civile, e poi iscrizione in soprannumero, la Fenice Amaranto e, per l’appunto, marchio. Da fine maggio a fine maggio. Un anno in cui la tifoseria ha dovuto interessarsi di argomenti che, almeno in un mondo ideale, non dovrebbero fare capolino in dimensioni nelle quali ci dovrebbe essere spazio solo per la leggerezza e la sacralità di una passione calcistica. La stagione 2023-2024 non ha mai regalato emozioni. La città ha vissuto il torneo con distacco e con quella sensazione di attesa vissuta dalla maggior parte della tifoseria. Non si ha la controprova di cosa sarebbe stata l’annata se la squadra fosse stata da subito in grado di vincere la D, ma la posizione di principio di una larga parte di tifoseria è chiara. Senza la R sul petto, senza il nome Reggina non potrà esserci una squadra in grado di racchiudere la passione dell’intera tifoseria come accaduto nella ultracentenaria storia amaranto. Non tutti hanno la stessa sensibilità sul tema, ma è evidente che per ritrovare unione a 360 gradi, la strada è quella. Sarà la Fenice Amaranto ad acquistare il marchio? Per rispondere a questa domanda occorrerà attendere la conclusione dell’asta. Le altre offerte, in base a quanto è noto, saranno del Comune (che lo metterebbe eventualmente a bando) e di Stefano Bandecchi. Il patron di Unicusano ha dichiarato di volerlo acquisire, e regalarlo proprio all'ente. Certo è che se fosse la società amaranto a prendere il marchio si arriverebbe alla situazione con meno passaggi da considerare prima di parlare di campo. Nelle altre circostanze ve ne sarebbero altri da considerare. Ancora pochi giorni e si avrà contezza di quale destino si concretizzerà.

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