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Prove di Autonomia differenziata sulle concessioni balneari: sindacati "distanti"

Roberto Occhiuto

A dirlo, senza troppi giri di parole, è stato direttamente il governatore Roberto Occhiuto, nel commentare la delibera di Giunta regionale che ha sancito la proroga per le concessioni balneari: «Da mesi si parla di autonomia differenziata e di regionalismo, perché se ne deve parlare sempre secondo l’interesse di alcuni? In Calabria la “risorsa spiaggia” non è scarsa. Qualcuno in passato diceva “padroni a casa nostra”. In questo caso siamo noi calabresi che sommessamente diciamo: “Sulla Bolkestein padroni a casa nostra”». E in effetti il provvedimento varato dall’esecutivo calabrese rappresenta un esempio plastico di applicazione dell’Autonomia differenziata ancor prima che la discussa riforma entri realmente in vigore.
Come prevedibile, il provvedimento ha prodotto reazioni di segno opposto. La Uil Calabria e la Uiltucs accolgono con« soddisfazione la decisione presa dalla Giunta regionale della Calabria, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, di non applicare la direttiva Bolkestein in merito alle concessioni balneari. Questa delibera rappresenta un passo avanti per la nostra regione, che tutela e valorizza le nostre risorse naturali, garantendo al contempo la continuità delle attività turistiche locali. La delibera approvata dalla Giunta regionale attesta la non scarsità delle spiagge calabresi, basandosi su dati concreti che evidenziano che l'87% delle nostre spiagge è attualmente libero e non dato in concessione. La Calabria adesso deve dimostrare di avere la capacità di gestire le proprie risorse in maniera efficiente e sostenibile, senza essere vincolata a direttive che non riflettono la realtà territoriale». Di parere opposto la presa di posizione della Filcams Cgil, con il segretario Giuseppe Valentino che attacca: «Il presidente Occhiuto ha pubblicato un video sui suoi canali social dal titolo “padroni a casa nostra”, mai incipit poteva essere più azzeccato. Già, perché il presidente, che ha smesso di occuparsi del merito dei problemi della Calabria per fare da megafono ai suoi compagni di ventura elettorale, sta svendendo la nostra terra ai padroni».

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